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Giulia Rigon trovata morta in un camper, secondo l’autopsia è stata uccisa a calci e pugni

Sarebbe stata uccisa a calci e pugni Giulia Rigon, la 31enne trovata morta in un camper a Bassano del Grappa. Il compagno 28enne della ragazza ha dichiarato agli inquirenti: “Era piena di lividi perché era maldestra e cadeva spesso”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Massacrata di botte e probabilmente presa anche a calci. La fronte ha sbattuto contro il gradino del camper e il corpo di Giulia Rigon è stato trascinato nuovamente dentro il mezzo. La sua è stata una lunga agonia che l'ha portata alla morte. Dopo il decesso, il compagno Henrique Cappelleri ha allertato i soccorsi. La 31enne trovata senza vita domenica mattina in un camper parcheggiato in un'area di sosta a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, non sarebbe morta per un incidente secondo quanto evidenziato dall'autopsia. Il compagno era stato fermato il 19 dicembre per essere interrogato. Il 28enne ha continuato a professare la sua innocenza, asserendo di aver trovato Giulia già morta all'interno del caravan condiviso. Subito dopo, però, ha detto che la 31enne è stata vittima di una caduta accidentale. "Non l'ho toccata", avrebbe riferito più volte agli inquirenti. Ha ammesso una lite, ma non l'aggressione. Alla luce del risultato dell'autopsia, la versione fornita dal 28enne non sarebbe credibile per chi indaga.

Giulia è morta qualche ora prima della chiamata ai soccorsi secondo quanto evidenziato dagli accertamenti eseguiti mercoledì scorso dal medico legale Giuseppe Cecchetto. Il 28enne con il quale Giulia viveva da circa un mese è stato indagato ed è al momento in stato di libertà. Si concentrano su di lui i sospetti degli inquirenti che ritengono di essere davanti a un nuovo femminicidio. Le ferite individuate sul corpo della ragazza, infatti, sono incompatibili con un incidente. Anche dai primissimi accertamenti è apparsa evidente la natura violenta del decesso. Sul cadavere della dipendente di un supermercato di Roma d'Ezzelino erano state subito riscontrate escoriazioni e lividi sulla fronte dovuti a un oggetto contundente. Non ha quindi convinto la versione dei fatti fornita dal 28enne, interrogato per ore alla presenza del suo legale Raffaele Cinnella. Il 28enne ha raccontato l'accaduto prima al padre della ragazza tramite un messaggio vocale e poi alle forze dell'ordine, chiedendo un intervento sul posto. Non ha ammesso da subito il litigio, sostenendo di aver ritrovato la ragazza già morta. Successivamente ha dichiarato di aver assistito a una caduta accidentale durante un litigio, ma ha sottolineato di non averla mai toccata.

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"Ho visto Giulia a terra, era distesa con la faccia sull'asfalto fuori dal camper, come se fosse caduta" ha dichiarato Cappellari davanti agli inquirenti. L'esame autoptico però ipotizza altro: la 31enne sarebbe stata sbattuta contro il gradino, probabilmente mentre si trovava carponi dopo un pestaggio. Sarebbe stata colpita a più riprese con pugni e forse anche sberle e calci. Davanti a questi dati, il 28enne ha opposto un'altra spiegazione. "Era piena di lividi perché era maldestra, a volte sbatteva la testa o le gambe da qualche parte" avrebbe dichiarato. Anche sulle dita di Cappellari erano evidenti delle ferite all'altezza delle nocche. "Queste? Sono dovute alle manopole del gas. Sono difficili da accendere ogni mattina e quindi devo fare molta forza".

Altre tracce sono state cancellate dal compagno 28enne della vittima per sua stessa ammissione. Ha infatti raccontato di aver trovato il corpo della ragazza a terra e di averlo appoggiato sul divanetto. "Ho pulito il sangue perché non potevo vederla così, mi faceva male. Era sporco ovunque, anche a terra". Solo dopo aver cancellato parte delle tracce ematiche avrebbe chiamato i soccorsi.

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