Giulia e Filippo scomparsi, si cercano tracce nel lago di Barcis: in azione squadre di sommozzatori
Riprenderanno oggi, venerdì 17 novembre, le ricerche dei due 22enni veneti scomparsi, Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Dalla sera di sabato 11 novembre, quando dei giovani si sono perse le tracce, le operazioni non si sono mai fermate. Vigili del fuoco e carabinieri hanno concordato le aree da battere palmo a palmo, con cani molecolari e sommozzatori pronti a entrare in azione nel caso di tracce rilevanti. Nel frattempo, pompieri e volontari della Protezione civile hanno mappato il territorio, in particolar modo nei pressi del Brenta, del Naviglio e dei corsi d'acqua secondari.
Le ricerche da parte degli uomini del Soccorso alpino di Sesto Pusteria sono concentrate in Val Fiscalina, uno dei luoghi di accesso alle Tre Cime di Lavaredo, località nota a Filippo per la sua passione per la montagna. Il focus è cercare di individuare la Fiat Punto nera targata FA015YE, al momento tutte le piste sono aperte e non è escluso che i due ex fidanzati siano transitati per l'Alto Adige, dove l'auto si potrebbe essere fermata domenica, per poi recarsi nella vicina Austria.
I Vigili del fuoco di Pordenone stanno invece scandagliando il lago di Barcis alla ricerca di tracce. Da quanto si apprende, la località non è stata scelta in base a elementi precisi, ma perché si trova lungo l'itinerario che l'auto ha seguito nella notte tra sabato e domenica. I dispositivi di lettura targhe l'hanno infatti immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente, in maniera del tutto sorprendente, nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una lunga deviazione.
Siccome la "fotografia" successiva è stata scattata all'uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone, nel Bellunese, non lontano dalla diga del Vajont, le ricerche si concentrano sul lago di Barcis, località dove il veicolo è obbligatoriamente transitato. Sul posto, assieme alle squadre speleo-alpino-fluviali, ci sono anche i sommozzatori. Secondo quanto apprende l'Ansa, analoghi campi base saranno allestiti in altre aree lungo il percorso dell'utilitaria dove esistono corsi d'acqua o dirupi molto profondi.
Altre ricerche sono in corso nei territori dei comuni di Sesto, San Candido e Dobbiaco da parte dei carabinieri, Guardia di finanza e delle altre sezioni pusteresi del Soccorso alpino. Dal giorno della scomparsa Turetta non avrebbe ancora effettuato pagamenti elettronici con le sue carte.
Le operazioni di ricerca di giovedì 16 novembre
Nella giornata di ieri circa 200 uomini sono stati dispiegati nel Venezia e nel Trevigiano, sommozzatori, unità cinofile, carabinieri, protezione civile e anche volontari. Le zone di Fossò, Fiesso D'Artico, Zero Branco, Dese, sono state setacciate in lungo e in largo nella speranza di trovare elementi che possano far capire cosa sia successo. I contorni della vicenda, infatti, sono ancora molto sfumati.
Giovedì 16 novembre la ragazza avrebbe infatti dovuto festeggiare la sua proclamazione di laurea, i familiari sono convinti che non si sia dunque allontanata volontariamente. Tuttavia, ancora non si sa cosa possa aver portato alla scomparsa dei due. Con l'ex fidanzato Filippo Giulia è rimasta sempre in buoni rapporti, anche se il ragazzo abbia sofferto la separazione.
Il ritrovamento del tessuto, l'analisi del sangue e dei capelli
Alle 13 della giornata di giovedì i sommozzatori hanno trovato un pezzo di tessuto bianco nel fiume Muson, incastrato in una rete metallica, vicino al Castello di Stigliano, nel Veneziano. Il reperto è stato subito prelevato e portato via per essere analizzato. Così come si attendono gli esiti del confronto tra le tracce di sangue trovate a Fossò in un parcheggio della zona industriale, di cui sono state anche acquisite le riprese delle telecamere di videosorveglianza, e il dna di Giulia, ottenuto grazie ai campioni prelevati dalla sorella della 22enne, Elena. Insieme al sangue verranno analizzati anche alcuni capelli raccolti nello stesso luogo.
Nella giornata di ieri anche i genitori di Filippo hanno consegnato agli inquirenti un suo spazzolino per prelevare materiale da confrontare con i reperti trovati. "Più passano i giorni più per noi diventa doloroso", ha detto il padre del ragazzo. "Ci manca, vorremmo solo che tornasse insieme a Giulia".