Giulia Cecchettin uccisa con diverse coltellate a testa e collo: i risultati dell’ispezione cadaverica
Svariate coltellate che l'hanno colpita alla testa e al collo. È quanto emerso dall'ispezione cadaverica esterna di Giulia Cicchettin, la 22enne veneta ritrovata senza vita nella mattinata di oggi, 18 novembre, dopo una settimana di ricerche nei pressi del lago di Barcis, in Friuli Venezia Giulia. La giovane era stata colpita alle spalle e caricata a forza sull'auto dal fidanzato Filippo Turetta, di cui non si hanno più notizie.
L'esame è stato svolto fino a pochi minuti fa dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier. Secondo quanto apprende l'ANSA, la giovane presentava anche numerose ferite alle mani e alle braccia, segno dunque che si sarebbe difesa dall'aggressione.
Le forze dell'ordine sono ora sulle tracce di Turetta, l'ex fidanzato della giovane uccisa. Il 22enne è in fuga, e si teme possa essere all’estero: la sua macchina è stata localizzata in Austria già all’indomani della partenza dalla zona tra Venezia e Padova dove è iniziata la sua corsa a lite consumata con Giulia.
A trovare Giulia è stato un cane della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che l'ha individuata sotto il piano stradale in una zona così impervia che per recuperare il corpo sarà necessario l'intervento di una squadra speleo-alpino-fluviale di Pordenone.
Al momento del ritrovamento il corpo della vittima era vestito con gli stessi indumenti che indossava al momento della scomparsa. È anche su questi che i Carabinieri del Ris di Parma stanno effettuando accertamenti. Sul posto al momento stanno ancora operando i Carabinieri di Pordenone, comandati dal col. Roberto Spinola, il personale del Comando provinciale di Venezia con il comandante Generale di Brigata Nicola Conforti; i medici legali incaricati dalla Procura di Venezia e dalla Procura di Pordenone, il sostituto procuratore Andrea Del Missier della Procura di Pordenone e il sostituto di Venezia, titolare del fascicolo, Andrea Pedroni.