Giulia Cecchettin, parla il papà Gino: “Oggi abbiamo capito davvero chi è Filippo Turetta”
"Sapere cosa ha passato mia figlia negli ultimi momenti della sua vita è stato il momento più doloroso di questa giornata. Ho provato davvero tanto dolore", ammette Gino Cecchettin nel giorno in cui Filippo Turetta si è presentato in aula, presso la Corte d’Assise di Venezia, per la prima volta per il processo per l'omicidio della figlia Giulia.
L'imputato, che rischia la condanna all'ergastolo, non ha mai guardato il padre della sua ex fidanzata, al contrario dello stesso Gino Cecchettin che ha avuto in più di un’occasione lo sguardo diretto verso il killer della figlia, per omicidio aggravato: “In realtà lo guardavo quando parlava” precisa ai microfoni di Fanpage.
“Voglio specificare che non è questo il punto del processo. Il punto è che abbiamo davvero capito chi è Filippo Turetta, per questo non ho bisogno di restare. Infatti adesso il suo avvocato vuole capirne di più. Ma per me è chiarissimo. Quello che emerge oggi è che la vita del prossimo è sacra e bisogna rispettarla”, ha detto ancora l'uomo.
Poi un ricordo di Giulia: “Il mio amore, non ho altro da dire”.
Cosa ha detto Turetta nell'interrogatorio
Nel corso dell'interrogatorio Turetta ha ammesso di aver mentito durante il primo interrogatorio, svoltosi a dicembre ("A certe domande non ho risposto correttamente", ha specificato) e ha iniziato il suo intervento confessando che, già alcuni giorni prima del delitto avvenuto l'11 novembre 2023, aveva preparato la famosa "lista delle cose da fare".
Tra queste, c'era anche il prelievo di contante con il bancomat, da buttare per far perdere le proprie tracce, e aveva inoltre cercato su internet informazioni su come evitare che la sua auto venisse rintracciata durante la fuga. E quindi l'ammissione: "Avevo pensato di rapirla e dopo qualche tempo di toglierle la vita