Giulia Cecchettin, la sorella la ricorda in un post per l’8 marzo: “A lei libertà tolta poco alla volta”
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"Parliamo di diritti, diritti umani. Si chiamano così perché non ce li dovremmo guadagnare. Sono nostri e ci spettano da quando nasciamo proprio perché siamo umani. In alcuni casi questi diritti, come ci insegna la storia sono stati difficili da ottenere e per le donne ancora di più". A scrivere è Elena Cecchettin, sorella della 22enne Giulia Cecchettin, sequestrata e uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta pochi giorni prima della discussione della sua tesi.
Un caso divenuto di rilevanza nazionale, con ricerche a tappeto durate per giorni su tutto il territorio italiano culminate nel triste ritrovamento del corpo senza vita della 22enne di Borgo Vigonovo. L'ex fidanzato invece è stato arrestato dopo la fuga in auto pochi giorni dopo dalle autorità tedesche che lo avevano individuato in autostrada mentre era fermo a fari spenti in una piazzola di emergenza.
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La sorella della 22enne ha pubblicato il lungo post in occasione dell'8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne. "Per le ragazze, conquistare questi diritti è stato ancora più difficile. Quasi ogni diritto dell'uomo, la donna doveva conquistarselo con anni o decenni di lotte. Spesso siamo state ostacolate. È da meno di cent’anni che le donne possono votare nel nostro Paese, mentre la possibilità di divorziare e di abortire sono state tanto discusse prima di essere finalmente ottenute. Non si tratta ancora di diritti, perché ad oggi una donna che vuole abortire non è libera di farlo, ostacolata da medici obiettori e tenuta a giustificare la propria scelta".
"La nostra società – scrive ancora Cecchettin – non tollera che le donne siano completamente libere di scegliere da sole della loro vita e del loro corpo. I diritti purtroppo non sono per sempre, bisogna continuamente reclamarli perché se non prestiamo attenzione e non ce ne accorgiamo, potremmo perderli. E ci spettano, di natura. Ci spetta la libertà".
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A conclusione del lungo post, la ragazza ha ricordato la sorella 22enne, uccisa dalla violenza maschile. "A lei la libertà è stata tolta – spiega -. Non tutta in un colpo come viene spontaneo pensare, ma un po' alla volta. Una mancanza di rispetto dopo l'altra, una violenza dopo l'altra, psicologica e poi fisica. Noi nella nostra società lasciamo che queste cose accadano perché sotto sotto continua a non piacere l'idea che una donna sia libera e quando un uomo è possessivo, tutto sommato nessuno dice niente",
"Non possiamo continuare così, dobbiamo reclamare il nostro spazio di donne ed esseri umani. Anche voi uomini dovete lottare affinché questo avvenga, perché è giusto che la nostra vita non debba essere una violazione costante. Questa lotta non dobbiamo portarla avanti solo noi cittadini. Abbiamo bisogno anche dello Stato, che deve prendere decisioni volte a cambiare la situazione. Quella che sta avvenendo sui nostri corpi è una guerra e non possiamo essere sole ad affrontarla". "I diritti delle donne – conclude Elena Cecchettin – sono diritti umani".