Giulia Cecchettin, fissata a luglio l’udienza preliminare per Filippo Turetta: rischia l’ergastolo
È stata fissata per il 15 e il 18 luglio prossimo l'udienza preliminare per Filippo Turetta, il giovane accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Turetta da indagato diventa ufficialmente imputato: dopo la chiusura delle indagini, il pm Paolo Petroni ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio e il gup di Venezia Claudia Maria Ardita ha fissato l'inizio del processo a metà del mese prossimo, come ha scritto Il Gazzettino.
Il giovane, attualmente detenuto nel carcere di Verona, comparirà in aula, dove potrebbe parlare nel tentativo di "ammorbidire" l'impianto accusatorio, che gli contesta l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà , efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Con queste accuse, in caso di condanna, rischierebbe l'ergastolo, come aveva spiegato a Fanpage.it l'avvocato Daniele Bocciolini: "Alla luce della circostanza aggravante contestata della premeditazione, in caso di condanna, rischierebbe sicuramente la pena massima prevista, ovvero l’ergastolo. La premeditazione è stata riconosciuta alla luce dei dati oggettivi emersi all’esito delle indagini: Turetta aveva pianificato nel dettaglio l'omicidio di Giulia Cecchettin, compreso l'occultamento del cadavere, e la sua fuga. La pena in questo caso è maggiore proprio perché è trascorso un notevole lasso di tempo tra la progettazione del piano criminoso e la sua attuazione. E in tutto questo tempo l’indagato ha deciso di portarlo avanti senza mai desistere".
L'atto del giudice è stato notificato anche ai difensori delle parti offese, il papà di Giulia, Gino Cecchettin, e i due fratelli, Elena e Davide. Giulia Cecchettin venne uccisa l'11 novembre 2023. Quel giorno scomparve nel nulla dopo aver trascorso del tempo al centro commerciale Nave de Vero insieme al suo ex fidanzato. Turetta è accusato di aver sequestrato la ragazza, che avrebbe dovuto laurearsi dopo qualche giorno, e di averla ammazzata con botte, calci e 75 coltellate, in una aggressione che ebbe la fase finale nella zona industriale di Fossò (Venezia). Poi, dopo l'occultamento del cadavere della ragazza in un bosco vicino al lago di Barcis, in Friuli, è fuggito per otto giorni, fino in Germania, dove è stato arrestato.