“Giulia Cecchettin come Alessandra, basta cliché del bravo ragazzo”, il dolore della famiglia Matteuzzi
Col caso di Giulia Cecchettin "siamo sullo stesso binario della povera Alessandra Matteuzzi. Questi femminicidi si ripetono come nulla fosse” e “si ripete lo stesso cliché: lui un bravo ragazzo che le faceva i biscotti, che quindi non può essere considerato capace di gesti tremendi", è l’amaro commento dell’avvocato della famiglia di Alessandra Matteuzzi sul caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin per il quale è accusato l’ex fidanzato Filippo Turetta.
"Probabilmente anche la famiglia della povera Giulia dovrà ora sopportare quello che ha sopportato in questi mesi la sorella di Alesandra", ha dichiarato l'avvocata Chiara Rinaldi, difensore della famiglia Matteuzzi nel processo per omicidio in cui i parenti della donna si sono costituti parte civile contro l’ex fidanzato della donna Giovanni Padovani.
"Finalmente se ne sta parlando ma bisogna fare ancora tante cose, sia prima dei delitti, ma servono anche pene più severe", ha aggiunto invece la sorella di Alessandra, Stefania Matteuzzi, interpellata dai giornalisti a margine dell’udienza del processo per l’omicidio della 56enne, uccisa il 23 agosto 2022 sotto casa a Bologna. "Come ho sempre detto aspetto solo giustizia, mi è rimasta solo quella, mia sorella non la porta più in vita nessuno", ha aggiunto Stefania Matteuzzi
Il processo per l’assassinio di Alessandra Matteuzzi intanto è entrato nel vivo, al centro della discussione la capacità di intendere dell’imputato al momento dei fatti. Oggi in tribunale infatti saranno ascoltati i periti psichiatrici per sentire le perizie fatte su Giovanni Padovani. Il perito incaricato dalla Corte d'Assise, Pietro Pietrini, ha spiegatoche Padovani, a un dato momento del test, ha voluto "interrompere l'esame lamentando stanchezza" ma "Il test ha una sua validità per la parte che è stata compilata".
La perizia, stilata oltre che dallo psichiatra Pietro Pietrini anche dal neuropsicologo Giuseppe Sartori e dalla psicologa Cristina Scarpazza, ha stabilito la piena capacità di intendere e volere dell'imputato al momento dell'omicidio. Una tesi che, invece, i periti della difesa cercano di smontare.
Il 28enne ex calciatore Padovani è accusato di "omicidio pluriaggravato dalla premeditazione, dallo stalking, dai futili motivi e dal legame affettivo pregresso con la vittima". Come ricostruito dagli inquirenti, dopo aver perseguitato a lungo la vittima Alessandra Matteuzzi, alla fine di agosto dello scorso anno si presentò sotto casa della donna e la uccise a colpi di martello, scaraventandole addosso anche una panchina prelevata dal giardino condominiale.