Giulia Cecchettin, alle 11 un minuto di silenzio (e di rumore) nelle scuole in ricordo della 22enne uccisa
Oggi, martedì 21 novembre, alle ore 11 tutte le scuole hanno rispettato un minuto di silenzio in onore di Giulia Cecchettin e di tutte le donne abusate e vittime di violenze. La decisione è stata presa dal ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha inviato una circolare con un invito in tal senso a tutti gli istituti italiani.
Non solo silenzio, però, anche rumore. E in tal senso non sono mancate le polemiche rispetto alla decisione del Dicastero di Viale Trastevere. Ieri con pugni sui banchi e tintinnii di chiavi a "far rumore", appunto, sono state le studentesse e gli studenti, colleghi di Giulia all’università di Padova dove la ragazza la scorsa settimana si sarebbe dovuta laureare, incitati anche dalle parole della sorella Elena: "Non fate un minuto di silenzio per Giulia, ma bruciate tutto ora serve una sorta di rivoluzione culturale".
Domani invece sarà presentato il piano Educare alle relazioni "un lavoro accurato all'insegna di un confronto ampio e di pluralismo di apporti. Al centro delle nostre scuole ci deve essere il rispetto delle persone", lo ha definito il ministro.
"Nelle nostre scuole si deve educare alle relazioni. Bisogna insegnare il rispetto, a prescindere dal sesso, dalla religione, dal colore della pelle o da caratteristiche fisiche. Dobbiamo cacciare la cultura della prepotenza, della violenza, dell'arroganza e del maschilismo", ha detto sempre Valditara durante la visita all'istituto Cobianchi di Verbania, seconda tappa di una giornata che ieri lo ha visto incontrare ragazzi di scuole piemontesi.
Intanto, continuano in tutta Italia le manifestazioni in ricordo di Giulia e contro il femminicidio, in particolare a Vigonovo e Saonara dove la vive la famiglia di Giulia Cecchettin. Una gigantografia della ragazza con la scritta "Giulia ti vogliamo bene" da oggi resterà esposta sulla parete del Municipio di Vigonovo e della Biblioteca del polo culturale di Saonara in via Roma.
"La foto è stata scelta dalla famiglia", ha spiegato il sindaco di Saonara Michela Lazzaro, che ha aggiunto: "Dobbiamo custodire nelle nostre menti e nei nostri cuori il sorriso di Giulia. La dolcezza, la bontà e la purezza di Giulia possano essere la forza per andare avanti. Condividiamo la volontà di papà Gino e della sorella Elena di un impegno concreto per contrastare la piaga sociale della violenza contro le donne, perché nessun’altra famiglia e nessun’altra comunità debba vivere dolori così strazianti".