Giudice nega l’assegno di mantenimento alla moglie: “È laureata, può trovare un lavoro”
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"È laureata ed è quindi in grado di poter trovare un lavoro", con questa motivazione un giudice del Tribunale di Venezia ha respinto la richiesta di assegno di mantenimento che una donna veneta aveva preteso nella fase di separazione dall'ex marito ex imprenditore. Come racconta il Corriere del Veneto, infatti, il giudice ha confermato il recente orientamento della Cassazione che ha superato il vecchio principio secondo cui occorre garantire all’ex coniuge il tenore di vita goduto durante il matrimonio, stabilendo che vanno prese in considerazioni altri elementi come la situazione patrimoniale e proprio le capacità e possibilità effettive di lavoro personale.
L'ex marito in questione infatti dopo la separazione si è trovato anche di fronte a problemi economici connessi alla sua attività imprenditoriale ed è tornato a vivere con la madre, per questo di fronte alla richiesta di lasciare inalterato il mantenimento per le figlie e di avere anche un assegno divorzile di 500 euro al mese, il giudice ha detto no stabilendo che "non è emersa una disparità economica tra i coniugi tale da giustificare il riconoscimento in capo alla signora di un assegno di mantenimento".
La signora aveva sostenuto di "non riuscire, in ragione della sua età e inesperienza, a trovare un’occupazione" ma per il Tribunale invece "la signora abita la casa familiare, ha la "nuda proprietà di un immobile e risulta aver di recente venduto un altro immobile" e ha anche "capacità e possibilità effettive di lavoro personale, visto anche il titolo di studio: una laurea in scienze politiche".