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Giro di vite per gli evasori. E l’Agenzia delle Entrate di Palermo chiede aiuto agli sposi

Da qualche anno l’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate a Palermo porta avanti un’iniziativa per scovare gli evasori fiscali: i neosposi sono invitati ad rispondere ad un modulo in cui il Fisco chiede di tutte le spese sopportate durante il matrimonio.
A cura di Simona Saviano
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Gli sposini siciliani sono invitati dall'Agenzia delle Entrate di Palermo a dare una rendicontazione di tutte le spese

Per contrastare la lotta agli evasori fiscali ci sono tanti mezzi: nella stessa manovra economica del nostro governo ci sono norme che, con tutta probabilità, contribuiranno a perseguire i frodatori del Fisco; ma una delle iniziative più chiacchierate negli ultimi giorni è quella intrapresa dall'Ufficio territoriale dell'Agenzia delle Entrate di Palermo, che ha chiesto agli sposi palermitani di fare una rendicontazione di tutte le spese sostenute per il gran giorno.

Brutti tempi per gli evasori: che siano pigri fiorai o fotografi che non emettono fattura anche nel giorno più bello di una giovane coppia di sposi, si prospettano tempi durissimi. L'Agenzia delle Entrate a Palermo già dal 2008 invia un questionario a tutti i neo-sposi chiedendo loro di redigere una vera e propria rendicontazione delle spese sostenute.

L'iniziativa dell'Agenzia delle Entrate di Palermo diretta ai neo sposi

L'Agenzia delle Entrate di Palermo invia dal 2008 dei questionari ai neo sposi

Gli sposi devono dare già dal 2008 una rendicontazione di tutte le spese sostenute per il "grande giorno" all'Ufficio territoriale dell'Agenzia delle Entrate di Palermo

L'obiettivo è quello di compiere alla fine di ogni anno dei controlli incrociati con le dichiarazioni degli esercenti coinvolti. Le domande poste agli sposi sono secche"Avete intrattenuto i vostri ospiti presso un ristorante? Se ha risposto Si indichi i dati identificativi del ristorante; Se ha risposto Si, indichi quanto avete pagato per il banchetto; Se ha risposto Si, ci dica se è stata rilasciata la fattura o la ricevuta". E via dicendo, in una catena di domande che ricordano vagamente dei quiz. Ancora si leggono altre domande come "Avete noleggiato un'auto da cerimonia?", "Avete usufruito dei servizi di un fioraio?". Tutte si concludono con la fatidica domanda: "è stata emessa fattura o ricevuta"?

L'Agenzia ha in mente di creare una sorta di database in cui far confluire tutte le spese dei giovani sposi e soprattutto di compiere dei controlli incrociati a fine anno con le dichiarazioni dei redditi dei liberi professionisti "ingaggiati" per i matrimoni palermitani e scovare colui (o coloro) che mente sui propri guadagni. Il modulo viene inviato a tutti gli sposi, che se non invieranno una risposta al Fisco dovranno pagare (oltre il conto del parrucchiere, degli abiti, dell'allestimento floreale, del banchetto nunziale) anche una multa da migliaia di euro. Non è la prima iniziativa del genere partita dall'Agenzia delle Entrate, ma è la prima in quest'ambito. A Palermo, raccontano i dipendenti del Fisco, c'è ancora molta reticenza nel dichiarare le spese sostenute da ciascuna coppia; forse la paura è quella che gli invitati e familiari sappiano con precisione quanto sia costata la bomboniera ricevuta o la torta a 5 piani che la pasticceria ha provveduto prontamente a consegnare a fine cerimonia?

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