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Giovane suicida, l’ex fidanzata: “Non solo precariato. Mi sento colpevole”

L’ex fidanzata di Michele, il ragazzo che si è suicidato a Udine: “In lui qualcosa si è rotto. Non era più il ragazzo che avevo conosciuto e non sono riuscita a stargli più accanto”.
A cura di D. F.
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"Vi scrivo perché voglio che si sappia che Michele non era solo un giovane precario come me e come tanti, e i motivi che lo hanno portato a non esserci più sono quella molteplicità di cose, che era, quelle tante cose che ciascuno di noi è". Comincia così una lettera pubblicata oggi dal quotidiano Messaggero Veneto e scritta dall'ex fidanzata di Michele, il ragazzo di 30 anni friulano che alcuni giorni fa si è tolto la vita addebitando la sua scelta alla precarietà del lavoro.

L'ex fidanzata di Michele: "In lui qualcosa si era rotto"

La giovane – che si fa chiamare Federica – scrive che in Michele "qualcosa si è rotto. Non era più il ragazzo che avevo conosciuto e non sono riuscita a stargli più accanto". La donna racconta di essere stata la compagna di Michele per tre anni, e di averlo lasciato un mese fa. "E' stata la precarietà, mi dite. Vorrei, mi sentirei meno colpevole. Invece continuo a guardare il cellulare con gli ultimi messaggi d'amore disperati che mi ha scritto poche ore prima di andarsene… Non posso essere sicura che avrei potuto evitare tutto questo ma forse… ringrazio sua madre che in questi giorni ha fatto di tutto per non farmi sentire in colpa, ma con me stessa – aggiunge – non riesco a fare quello che lei fa con me".

Federica poi prosegue: "Lavoro sì, ma anche passioni, emozioni, gioco, amici, allegria, sentimenti, amore. Sono queste le cose che ci devono far vivere e che ci devono spingere sempre a lottare. E se c'è un altro ragazzo che in questo momento sta pensando a un gesto estremo, gli chiedo di non smettere di lottare, di mandare un altro curriculum, di fare un altro colloquio, di mandare un altro messaggio d'amore disperato. Perché alla fine qualcuno risponde, deve rispondere – conclude – e se non risponde non fa niente".

La lettera di Michele in cui annunciava il suicidio è stata affidata al Messaggero dai genitori, due giorni fa: si tratta di uno straziante grido di dolore e di un testo la cui profondità ha fatto riflettere migliaia di persone.

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