Giovane operaio schiacciato da una pressa a Fano, Giacomo Cesaretti muore a 26 anni
È ancora tutta da chiarire la dinamica dell'incidente sul lavoro costato la vita a un operaio di 26 anni. Giacomo Cesaretti, residente a Roncosambaccio, frazione di Fano, è la vittima di quanto accaduto questa mattina in uno stabilimento della zona.
Il giovane lavorava in uno stabilimento, sito nella zona industriale in via Papiria, della Polver, azienda che si occupa di verniciatura per conto di terzi. Durante il suo turno di lavoro è rimasto schiacciato da una pressa. Secondo una delle ipotesi, ora al vaglio della polizia, il giovane sarebbe stato agganciato dalla macchina non governata che si occupa di immergere i pezzi da verniciare all'interno di determinati contenitori, che lo avrebbe trascinato fino al muro, schiacciandolo.
Quello della verniciatura è infatti un procedimento completamente automatizzato che non prevede l'intervento fisico dell'operaio. In questo senso però saranno le indagini portate avanti da polizia e ispettori del lavoro a chiarire l'accaduto. A dare l'allarme sono stati i colleghi che hanno assistito inermi all'incidente.
Sul luogo sono intervenuti la polizia, i vigili del fuoco di Fano e i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane operaio. Giacomo Cesaretti, 26 anni, era diplomato al liceo Nolfi, risiedeva nella frazione di Roncosambaccio. Si tratta solo dell'ennesimo caso di morte bianca.
Ieri un operaio di 65 anni è morto a Marcellina, vicino Roma, mentre stava lavorando in un cantiere edile dove si trovava per una ristrutturazione esterna di una villetta. L'uomo è caduto da un'altezza di circa tre metri, ha sbattuto la testa ed è morto sul colpo. Il giorno prima a Messina, il 65enne Nunzio Micale è morto cadendo da un ponteggio mentre stava svolgendo dei lavori in un cantiere allestito presso l'ospedale Papardo della città.