Giornata della Memoria, 80 anni fa la liberazione di Auschwitz: “Ricordiamo ogni nome e ogni vita perduta”
È iniziata ad Auschwitz la commemorazione per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Oggi, lunedì 27 gennaio 2025, in occasione della Giornata della Memoria, 50 sopravvissuti si sono recati al muro della morte di Auschwitz I, dove centinaia di persone furono fucilate, e hanno deposto candele e corone di fiori.
Un uomo in testa al corteo indossa il berretto dell'uniforme data ai prigionieri dei campi di concentramento. Il presidente polacco Andrzej Duda ha pronunciato anche un discorso prima di una cerimonia di 90 minuti a cui parteciperanno altri leader mondiali.
Tra i presenti ci saranno re Carlo III d'Inghilterra, re Filippo VI di Spagna, re Federico e la regina Maria di Danimarca, re Guglielmo Alessandro e la regina Máxima dei Paesi Bassi e il principe Filippo del Belgio.
Così come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, i presidenti di Estonia, Finlandia, Bulgaria, Ungheria, Malta, Moldavia, Slovacchia e Slovenia.
Parteciperanno inoltre anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro olandese Dick Schoof, il premier svedese Ulf Kristersson e il capo del governo irlandese Micheál Martin. Anche il primo ministro canadese Justin Trudeau ha confermato la sua presenza.
"Quest'anno ci concentriamo sui sopravvissuti e sul loro messaggio", ha affermato Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz. La mattina del 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, guidate del maresciallo Ivan Stepanovic Konev, arrivarono per prime nella città polacca di Oswiecim (in tedesco, Auschwitz), scoprendo il campo di concentramento e liberandone i superstiti.
Le parole dei testimoni rivelarono per la prima volta, in maniera compiuta, gli orrori dei campi di concentramento. In quella cittadina vi era un complesso formato da almeno tre campi principali (comprendendo anche quelli di Birkenau e Monowitz) e una quarantina di sottocampi. L'apertura dei cancelli del campo fece conoscere non solo molti testimoni della tragedia, ma anche i metodi di tortura e annientamento utilizzati in quel lager nazista.
Circa 1,1 milioni di persone furono assassinate nel campo di concentramento dal 1940 al 1945, molte delle quali erano ebrei, ma anche altre vittime del Terzo Reich, tra cui polacchi, rom e prigionieri di guerra sovietici.
La data del 27 gennaio è stata scelta dagli Stati membri dell'Onu, a seguito della risoluzione 60/7 del novembre 2005, per ricordare l'Olocausto (Shoah, in ebraico), il genocidio nazista che portò allo sterminio di milioni di ebrei (6) e di altre minoranze.
In questa occasione vengono organizzate iniziative in tutto il mondo affinché quanto accaduto sia ricordato per sempre e non accada mai più. L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite.
Essa ricorda le vittime dell'Olocausto, delle leggi razziali fasciste e di coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Fino al primo gennaio 2022 l'Ente nazionale per la memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme riconosceva nel mondo, 28.217 persone come Giusti tra le nazioni, cioè non ebrei che durante l'Olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati, fra cui 766 italiani.
Esiste infatti anche una Giornata europea dei Giusti (il 6 marzo) che ricorda chi si è battuto contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani.
"Il campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau è teatro di uno dei capitoli più oscuri della storia umana", ha scritto su X la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola in visita al campo di sterminio nazista in Polonia.
"A 80 anni dalla sua liberazione, mentre ci riuniamo nel luogo dell'orrore per onorare coloro che sono morti e coloro che sono sopravvissuti, rinnoviamo il nostro impegno nella lotta contro l'odio. – aggiunge Metsola – Ricordiamo ogni nome, ogni storia e ogni vita perduta nell'Olocausto".