Giornalisti contro le mafie: intervista a Giovanni Tizian [VIDEO]
Giovanni Tizian è un giovane giornalista che per molti anni ha lavorato come precario e senza tutele a Modena. Proprio nel cuore produttivo del nord civile, lui -emigrante calabrese- si è trovato faccia a faccia con ‘ndrangheta, camorra e mafia. La malavita organizzata del Sud è arrivata in Padania già negli anni Ottanta e lì ha eretto un regno in cui ancora oggi la gente con timore sussurra: "Qui non c'è la mafi" proprio come in una Corleone o Casal di Principe qualsiasi.
Giovanni vive sotto scorta dopo la pubblicazione del suo primo libro: Gotica, ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea, nel quale raccoglie le sue inchieste sull'infiltrazione delle mafie negli affari legali del nord, come quello delle videolottery e nel ciclo del cemento. Proprio come accadde a Roberto Saviano, l'aver infastidito interessi tanto importanti gli ha fatto pendere una sentenza di morte. Lo Stato è intervenuto affidando una scorta al giornalista, ma rimane l'amara scoperta che anche oltre la linea che separò gli Alleati dai nazi-fascisti al termine dell'occupazione italiana, le Cosche prosperino e facciano affari.
Ma Giovanni Tizian è un simbolo anche della lotta di tanti precari che lavorano senza alcuna tutela per giornali locali. Da poco ha firmato un contratto con L'Espresso, ma fino a quando Cosa Nostra non ha fatto il suo nome era proprio come tanti altri cronisti precari che cercano di fare informazione nonostante il pericolo di querele e di dar fastidio ai capibastone della malavita.
Giovanni aveva conosciuto la violenza della ‘ndrangheta fin da bambino, quando suo padre -impeigato di banca- fu ucciso a colpi di lupara nel piccolo paesino calabrese in cui viveva e da cui dovette fuggire dopo l'episodio. Oggi vive attorniato da poliza e carabinieri. ma contina a scrivere di mafia e politica. Noi di fanpage.it lo abbiamo intervista.