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Giorgio Zanardi si è impiccato: la sua azienda editoriale era in crisi

L’imprenditore, 74 anni, ha lasciato sul suo tavolo nella sua fabbrica di Padova un biglietto in cui spiega il suo gesto con ragioni economiche.
A cura di B. C.
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Un altro imprenditore abbattuto dalla crisi economica. Giorgio Zanardi, 74 anni, capo dell'omonimo gruppo editoriale, si è suicidato stamattina, impiccandosi nella sua azienda nella zona industriale a Padova. L'uomo avrebbe lasciato scritto il motivo del suo insano gesto in un biglietto: da tempo la casa editrice era in crisi. "Una montagna di debiti": così Mario Grillo, amministratore unico, inquadra la situazione finanziaria dell'azienda padovana. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri per indagare sul fatto. L'uomo lascia una moglie e due figlie, entrambe dipendenti della società di famiglia ed entrambe in cassa integrazione. L'azienda in pochi anni era passata da 300 a 110 dipendenti (molti dei quali in cassa integrazione) e qualche giorno fa, il 9 gennaio, aveva presentato richiesta di concordato.

"Il Gruppo Editoriale Zanardi – si legge nel sito internet dell'azienda – rappresenta il traguardo di un lungo percorso che ha portato a fondersi esperienze e realtà diverse del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Dalla storica legatoria degli anni '60 si è passati ad aprire nuove realtà come la Legatoria Friulia di Maniago (Pordenone) e collaborazioni societarie con Grafiche Lema, poi trasformatasi in IPF e infine in Esaprint in Maniago (Pordenone) ed Editoriale Lloyd in Trieste, nonché Ergon a Ronchi dei Legionari. (Gorizia). Infine il passaggio successivo, con la costituzione del Gruppo Editoriale Zanardi, che ha accorpato tutte le aziende sopra citate fondendo i vari know how di grafica, stampa e legatoria, unendo risorse umane ad esperienze lavorative diverse".

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