Maxi furto alla Zanardi di Padova, il titolare si era suicidato a febbraio
Lo scorso 13 febbraio Giorgio Zanardi, 74 anni, a capo dell'omonimo gruppo editoriale, si toglieva la vita, impiccandosi nella sua azienda nella zona industriale a Padova. Un duro colpo per lo stabilimento,motivato dal alcuni biglietti in cui l'imprenditore spiega il suo gesto con ragioni economiche e di salute. Oggi, però, ne arrivato un altro: un furto da circa 300 mila euro che, come commenta il sindacalista Maurizio Magrin, potrebbero rappresentare “il colpo di grazie per questa sfortunata azienda”. I ladri hanno rubato ogni cosa: pc, attrezzature, trapani, materiali; strappata anche la ‘dorsale di fabbrica' della legatoria, ovvero l'impianto elettrico di 45-50 quintali di cavi di rame che alimentava tutto il reparto produzione. "Devono essere stati almeno sette o otto persone. Parliamo di cavi lunghi anche 150 metri del diametro di 2 centimetri l’uno. Sono molto costosi: dai 15 ai 18 euro per metro. Hanno messo fuori uso diverse macchine di produzione e tagliato anche la corrente” spiega ancora un abbattuto Magrin, dalle cui parole trapela tutta la preoccupazione per la situazione dei oltre cento operai della Zanardi: "La situazione è più che drammatica: c’erano commesse quasi terminate o volumi pronti per la spedizione. Molto del lavoro fatto è stato rovinato, e senza i computer e le attrezzature non possiamo consegnare nulla nei tempi previsti”. Duro il commento del titolare: "Piove sul bagnato”, dice uno dei fratelli Zanardi. “Ma non ci arrendiamo ad assieme a tutti i dipendenti faremo di tutto per onorare le commesse già in piedi".
