Gioielliere ucciso a Milano: la vittima conosceva il suo assassino, esclusa l’ipotesi della rapina
Sembra che stia per arrivare una svolta nell'indagine sull'omicidio di Giovanni Veronesi, il gioielliere ucciso quattro giorni fa all'interno del suo negozio di via dell'Orso, nel cuore di Brera: gli investigatori tendono ad escludere l'ipotesi della rapina finita in tragedia, mentre prende sempre più piede la possibilità che la vittima conoscesse molto bene chi l'ha ucciso. Gli interrogatori di testimoni e amici di Veronesi sono proseguiti anche sabato fino a notte fonda e gli investigatori sono convinti di essere riusciti a circoscrivere, con un’alta percentuale di certezza, l’ambito nel quale si è consumato il delitto.
E potrebbe esserci un primo sospetto: una persona il cui alibi sarebbe stato smentito dopo l'interrogatorio, anche a seguito delle ricostruzioni dei suoi tabulati telefonici. Intanto l'esame autoptico ha stabilito che il gioielliere è stato ucciso da cinque colpi alla testa da un corpo contundente, non ancora rinvenuto, ma con molta probabilità trovato sul bancone di lavoro. Una dinamica che fa propendere per un gesto improvviso, con molta probabilità d’impeto. Come se nel negozio fosse scoppiata un’accesa discussione poi degenerata.
Esclusa invece la pista della rapina: i preziosi mancanti dalle vetrine del negozio di via Dell’Orso sono pochi, e non certo quelli di maggior valore. Come se l’assassino avesse tentato di imbastire una rapida e sommaria messa in scena prima di scappare. L’omicida, sembra essere questa la convinzione delle indagini, si sarebbe fatto prima aprire e poi, dopo la mortale aggressione, dimostrando di essere perfettamente a conoscenza dei dispositivi di sicurezza del negozio, si è impossessato dei nastri del sistema di videosorveglianza prima di dileguarsi. In via dell’Orso non poteva entrare chiunque, ma solo persone ritenute affidabili o, ancor meglio, ben conosciute da Giovanni Veronesi: una certezza che porta ad attendersi una svolta decisiva, e in tempi brevi, nelle indagini.