Gioele morto a Caronia: la conferma dalle scarpette blu vicino all’albero e i pantaloncini bianchi
La certezza che i resti dilaniati trovati nelle campagne di Caronia siano quelli di Gioele Mondello potrà arrivare solo dagli accertamenti medico-legali. I familiari dovrebbero fare un primo riconoscimento sulla base di alcuni oggetti – come un paio di scarpette blu elettrico così come la magliettina e un pantaloncino bianco – trovati nei pressi del corpicino e che purtroppo non lasciano spazio a dubbi. Il cadavere di Gioele, orrendamente dilaniato da animali selvatici, non si sa se prima o dopo la morte, si trovava a qualche centinaio di metri da quello della madre, in una zona che da 16 giorni veniva battuta dalle forze dell'ordine è questo quanto emerge dalle parole del procuratore di Patti Angelo Cavallo.
"Resti compatibili con quelli di un bambino di tre, quattro anni". Il procuratore di Patti Angelo Cavallo riemerge dopo oltre sei ore sul luogo del ritrovamento. Nei boschi tra Torre del Lauro e Marina di Caronia, in provincia di Messina, alle 12.30 è arrivata la notizia: qualcuno ha trovato qualcosa. E Cavallo è arrivato di corsa ed è sceso giù in quei terreni che da 16 giorni venivano perlustrati dalle forze dell'ordine e dalle unità cinofile senza successo. È bastata meno di mezza mattinata a un volontario, carabiniere in pensione, per trovare quello che resta del corpo di un bimbo. Certamente è Gioele, ma le sue condizioni sono tali che solo il test del dna sentenzierà la certezza scientifica.
"Saranno gli accertamenti medico legali a dirlo – continua il magistrato – Per ora registriamo solo che le circostanze sono compatibili". La distanza dal traliccio dell'Enel alla base del quale è stata trovata morta la madre di Gioele, la 43enne Viviana Parisi, è di qualche centinaio di metri in linea d'aria. Il testimone che si era fatto avanti avrebbe dichiarato di avere visto la donna, con il bambino ancora in vita, attraversare la carreggiata dell'autostrada A20 dopo l'incidente stradale e dirigersi verso la montagna.
"In questo momento, non mi interessa chi ha fatto la scoperta. Se un volontario o qualcun altro. L'importante è che il bambino sia stato trovato. Avevamo detto che non si era allontanato da qui, eravamo convinti che lo avremmo trovato in questa località", continua il procuratore che segue le indagini da 16 giorni. Il rinvenimento del cadavere allontana dalle strade investigative quelle che avrebbero visto un coinvolgimento della famiglia nella sparizione del bimbo, ma lascia in piedi le altre. Tra le quali l'ipotesi che vedrebbe la madre colpevole di un omicidio-suicidio. Possibilità quest'ultima seccamente smentita da Daniele Mondello, padre del bambino e marito di Viviana. "Non avrebbe fatto male a Gioele", ha detto questa mattina ai cronisti che lo hanno seguito durante le ricerche. "Non posso dire che venga avvalorata la tesi dell'aggressione da parte degli animali – aggiunge però il magistrato – Continuiamo a seguire ogni strada".
Alcuni reperti saranno sottoposti nelle prossime ore all'attenzione della famiglia di Gioele. A loro spetterà il compito di riconoscere oggetti trovati nei pressi del cadavere, del genere di scarpette e capi di abbigliamento. Da questo potrà venire una prima conferma dell'identità. A cui seguirà quella della scienza una volta che sarà fissata l'autopsia.