Gioacchino ucciso a botte a Partinico, cosa sappiamo: la lite, il pestaggio e il racconto dei due fratelli

Si sono consegnati alle forze dell’ordine e ora sono in stato di fermo i due fratelli di 43 e 30 anni accusati di avere ucciso, durante un pestaggio, il 45enne di Partinico, in provincia di Palermo. I due devono rispondere del reato di omicidio preterintenzionale dopo aver massacrato di botte il 45enne nella tarda serata di domenica 30 marzo.
Secondo una prima ricostruzione, i due avrebbero aggredito l’uomo e il figlio 17enne dopo una banale lite in strada, pare per una questione di viabilità, picchiando entrambi. L’uomo è stato poi portato al pronto soccorso dell’ospedale civico di Palermo per le ferite riportate sia alla testa che in altre parti del corpo ma qui poco dopo ha avuto un malore che si è rivelato fatale. In ospedale anche il figlio le cui condizioni però non sarebbero gravi.
La lite in strada a Partinico
Sia padre che figlio infatti sono rimasti feriti da calci e i pugni violenti ma è il padre ad aver avuto la peggio prendendo conoscenza dopo alcuni colpi al volto. L’aggressione in largo Avellone, non lontano dal negozio del 45enne dove poco prima ci sarebbe stata una lite verbale per una questione di viabilità stradale la cui dinamica però è ancora da accertare. Inizialmente si era parlato di un rimprovero per l'alta velocità ma secondo il legale della famiglia della vittima, entrambi i gruppi erano sulle loro auto al momento dei fatti. La vettura della vittima sarebbe stata bloccata e quindi tutti sarebbero scesi e da quel momento sarebbe iniziata una lite poi degenerata.
"Alla guida c’era la signora quando la macchina di uno dei fratelli, che viaggiava dietro, ha iniziato a suonare il clacson invitandoli ad accelerare. Poi li ha superati e ha bloccato loro la strada. Ne è nata una lite violenta: Il 45enne la moglie e il figlio sono stati aggrediti. Alla discussione si è aggiunto l’altro fratello, arrivato successivamente. Sono volati pugni, poi ciascuno è tornato a casa propria. Quando sono rientrati, l'uomo ha detto di sentirsi male e di avere dolori alla testa e al petto" è la ricostruzione della famiglia della vittima.
Il racconto dei due fratelli: "Ci siamo difesi"
La scena sarebbe stata ripresa anche da alcune videocamere di sorveglianza della strada, come apprende l'Adnkronos, e le immagini sono adesso al vaglio degli inquirenti. I due fratelli che si erano allontanati si sono poi consegnati ieri sera alla caserma dei carabinieri di Partinico.
I due si sono difesi dicendo di essere stati loro vittime di aggressione. Ammettono che è nato un diverbio per questioni stradali e che gli automobilisti sono scesi e hanno cominciato a litigare violentemente. Dopo la rissa gli indagati si sono allontanati. I due fratelli, raccontando la loro versione dei fatti, sostengono di essersi solo difesi e che ad aggredirli violentemente era stato per primo il figlio della vittima a cui poi si era aggiunto il padre.