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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Ginecologa scomparsa, i messaggi di Sara alla sorella: “Mi sono dimessa, mi sento finalmente libera”

Sono messaggi pregni di dolore e smarrimento quelli che Sara Pedri invia alla sorella Emanuela nei giorni precedenti alla scomparsa. È il primo marzo quando la ginecologa di Forlì scrive: “Non ne posso più Manù”. Qualche giorno dopo rassegna le dimissioni dall’ospedale di Cles e fa perdere le sue tracce.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono messaggi intensi che letti ora, a distanza di quattro mesi dalla sua scomparsa, lasciano un senso di amarezza e smarrimento nella mente e nel cuore di chi li legge. Sara Pedri non stava bene, non era serena, non dormiva la notte né mangiava. Era totalmente sopraffatta dai sentimenti che quel lavoro aveva fatto crescere dentro di sé: si sentiva inadeguata, non all'altezza, sentiva di aver fallito e nonostante l'appoggio incondizionato della sua famiglia non riusciva ad andare avanti. Sara non era lucida e i messaggi inviati tre giorni prima della sua scomparsa alla sorella Emanuela, lo dimostrano: "Ho paura di non svegliarmi domani mattina. Ho paura di tutto ultimamente – si legge nella chat whatsapp – sono stata sopraffatta dal peso della responsabilità e dal terrore di nuocere agli altri".

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Messaggi davvero drammatici che evidenziano tutto lo sconforto di Sara e che il settimanale "Giallo" ha pubblicato in esclusiva. Sono conversazioni finiti nell'inchiesta aperta dalla procura sulla scomparsa della ginecologa 31enne originaria di Forlì di cui non si hanno più notizie dal 4 marzo scorso. Il sospetto dei famigliari, ma anche degli inquirenti, è che Sara quel giorno si sia tolta la vita. Il suo corpo però, nonostante le ricerche senza sosta, non è stato ancora ritrovato. "Mi sento in trappola – scriveva Sara in un altro messaggio – so solo che ho deluso tutti. Non ho saputo cavarmela questa volta…".

L'ultima chiamata alla sorella Emanuela: Finalmente potrò dormire e fare delle passeggiate

È la sorella Emanuela a raccontare l'ultimo contatto avuto con la sorella, sono le 20.30 del 3 marzo: "Mi ha telefonato ed io ero con un'amica. Mi ha detto: ‘Mi sono dimessa'. Io ero entusiasta, le ho detto che ero orgogliosa di lei. Il fatto che si fosse dimessa per me era un atto di coraggio enorme. Lei mi ha detto: ‘Mi sono tolta un peso e finalmente potrò dormire e fare delle passeggiate'. Io le dissi: ‘Sara domani dormi e poi rientri a casa' ma lei non volle seguire questi consigli perché aveva l'appartamento e alcune utenze ancora da pagare e mi disse che voleva prendersi un mese di riposo".

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