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Gimbe: “Impennata casi Covid, aumentano ricoveri e decessi: fondamentale indossare la mascherina”

Dal 22 al 28 giugno sono stati registrati quasi 55 mila casi al giorno di Covid in Italia. Il presidente della Fondazione Gimbe Cartabellotta: “Inaccettabile che la somministrazione delle quarte dosi per i pazienti vulnerabili rimanga al palo”.
A cura di Susanna Picone
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I casi Covid continuano ad aumentare tanto che la Fondazione Gimbe nel suo nuovo monitoraggio torna a chiedere di indossare le mascherine al chiuso e di vaccinarsi. In 7 giorni, l’impennata dei casi Covid è stata del 50,4% ed è andata di pari passo a una crescita del 24% dei tamponi effettuati.

Dal 22 al 28 giugno Gimbe mostra un ulteriore aumento dei nuovi casi di infezione da Sars-cov-2 in tutte le regioni e in tutte le province italiane, per un totale di oltre 384.000.

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In 75 province si registra un'incidenza superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti, con ampie differenze che vanno dal +12,2% di Sondrio al +102,5% di Asti. Dal 22 al 28 giugno sono stati registrati 384.093 casi rispetto ai 255.442 della settimana precedente. I tamponi effettuati, sia rapidi che molecolari sono passati da 1.300.905 della settimana 15-21 giugno a 1.613.954 della settimana 22-28 giugno (+24,1%). Sale la media del tasso di positività. L'aumento dei contagi si riflette anche sul fronte ospedaliero: Gimbe registra un nuovo aumento settimanale del 25,7% dei ricoveri in area medica e del 15% in terapia intensiva. Crescono del 16,3% anche i decessi.

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"Sul fronte degli ospedali – dice Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare i ricoveri sia in area medica (+25,7%) che in terapia intensiva (+15%)”. "In lieve aumento – aggiunge – sono anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi al giorno rispetto ai 23 della settimana precedente”.

"La percentuale in area medica supera in alcune regioni il 15% dell'occupazione, con inevitabile impatto sull'erogazione delle prestazioni sanitarie ordinarie", sottolinea invece il presidente Nino Cartabellotta. I casi Covid, spiega ancora Cartabellotta, sono largamente sottostimati per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te. Per arginare la circolazione virale "è fondamentale la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati, e in grandi assembramenti anche all'aperto, ma anche somministrare subito a fragili e immunocompromessi la quarta dose”. Al 29 giugno sono 6,85 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino.

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“In questa fase di netto aumento della circolazione virale – dice Cartabellotta – è inaccettabile che la somministrazione delle quarte dosi per i pazienti vulnerabili rimanga al palo, peraltro con rilevanti diseguaglianze regionali. Il calo della copertura vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose, l’incremento della mortalità negli over 80 e il consolidamento delle evidenze scientifiche sull’efficacia della quarta dose nel ridurla impongono di accelerare ora la copertura con la quarta dose in tutti i pazienti inseriti nella platea”.

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