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Covid 19

Gimbe, contagi in calo ma aumentano persone a rischio malattia grave: “Fare quarta dose subito”

L’allarme della Fondazione Gimbe: “Con la stagione autunnale in arrivo è necessario accelerare al massimo la vaccinazione di over 60 e fragili, senza attendere i vaccini ‘aggiornati’ per i quali non esistono ancora prove di efficacia nel prevenire la malattia grave, sulla quale il ‘vecchio vaccino’ rimane un’arma eccellente”.
A cura di Susanna Picone
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Nell'ultima settimana tornano a scendere i casi di Covid-19 in Italia (-15,8%). Sono in calo anche i decessi (24,4%), le terapie intensive (-11%) e i ricoveri ordinari (-14,9%). È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo al periodo 24-30 agosto rispetto ai 7 giorni precedenti. "Dopo il rimbalzo della scorsa settimana – dice Nino Cartabellotta, Presidente Gimbe – il numero dei nuovi casi settimanali torna ad assestarsi intorno a quota 149mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 21mila casi al giorno, documentando che da metà agosto, al di là di modeste oscillazioni, la curva è in fase di plateau”.

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Si registra in tutte le Regioni un decremento percentuale dei nuovi casi (dal -3,2% della Basilicata al -32% della Sardegna) e rispetto alla settimana precedente, in 98 province si rileva una diminuzione dei nuovi casi, nelle restanti 9 si rileva un incremento (dal +0,3% di Torino al +23,6% di Lecco). L'incidenza si attesta sotto i 500 casi per 100.000 abitanti ovunque.

Cartabellotta spiega che “la discesa della quinta ondata si è ormai arrestata” e “la circolazione virale rimane elevata": al 30 agosto oltre 660mila positivi (numero ampiamente sottostimato), un tasso di positività dei tamponi antigenici al 16% e una media di oltre 21mila nuovi casi al giorno. Numeri che sono destinati ad aumentare con la ripresa delle attività lavorative, la riapertura delle scuole, la maggiore frequentazione dei luoghi chiusi, la decadenza dell'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici dal 30 settembre e la riduzione del periodo di isolamento.

“Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione – prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica (-14,9%) che in terapia intensiva (-11%)”. Dal 26 luglio in cinque settimane i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 226 in area critica e da 11.124 a 5.427 in area medica. Al 30 agosto il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è dell’8,5% in area medica (dal 4,2% del Piemonte al 22,7% dell’Umbria) e del 2,5% in area critica (dallo 0% di Molise, Provincia Autonoma di Trento e Valle D’Aosta al 5% dell’Abruzzo).

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Dal monitoraggio Gimbe emerge anche l’aumento delle persone a rischio di malattia grave. “Nonostante i ripetuti allarmi, Centaurus sta circolando da tre mesi senza prendere il sopravvento su Omicron 5 e l’European Centre for Disease Control and Prevention la classifica come ‘variante di interesse' e non ‘di preoccupazione': è in grado di eludere la risposta immunitaria, ma non ci sono evidenze di una sua maggiore trasmissibilità o gravità clinica. Sul versante popolazione suscettibile, invece, aumentano le persone a rischio di malattia grave: al 31 agosto si contano ben 15,2 milioni senza quarta dose, oltre a 892 mila non vaccinati, 1,88 milioni senza terza dose. Con la stagione autunnale in arrivo è necessario accelerare al massimo la vaccinazione di over 60 e fragili, senza attendere i vaccini ‘aggiornati' per i quali – tra l’altro – non esistono ancora prove di efficacia nel prevenire la malattia grave, sulla quale il ‘vecchio vaccino' rimane un’arma eccellente", si legge nel rapporto Gimbe.

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