Giarre coperta dalla cenere dell’Etna, i cittadini ripuliscono le strade: “Chiediamo aiuto”
Cenere, nera, vulcanica. Ovunque. Le telecamere di Fanpage.it sono andate a Giarre, nel catanese, uno dei comuni più colpiti dall'eruzione dell'Etna. Oggi si presenta una città sommersa da una coltre di lapilli che hanno inondato le strade e causato forti disagi alla popolazione. Una vera e propria emergenza in Sicilia che mette in difficoltà l'agricoltura e le attività commerciali.
Secondo i primi dati in alcuni punti sono caduti anche 8 chili di cenere al metro quadrato. E cadono anche lapilli grandi diversi centimetri. "Il territorio di Giarre è molto vasto – ha detto l'assessore alla protezione civile di Giarre, Alfio Privitera – un comune colpito dalla sabbia vulcanica e dai lapilli che man mano stiamo pulendo in tutte le frazioni".
Sono circa 43 mila metri cubi di materiale – ha detto l'assessore all'ecologia, Davide Camarda – lo spessore è circa 16 millimetri, la quantità è di circa 6 chili ogni metro quadro, per un totale di circa 12 mila tonnellate. Si sono registrati ingenti danni all'agricoltura e alle attività commerciali – continua – si parla di milioni di euro di danni. L'amministrazione comunale ha dato l'incarico a nove ditte che si stanno occupando della pulizia del territorio. Abbiamo organizzato dei sistemi di stoccaggio provvisorio della cenere vulcanica e siamo molto preoccupati perché questo evento, come ci dicono gli esperti, si potrà ripetere nelle prossime settimane. Conclude – chiediamo aiuto alle istituzioni superiori, allo Stato, alla protezione civile nazionale piuttosto che agli organi regionali perché le amministrazioni da soli non riescono a superare e arginare un fenomeno di tale portata".
Stato di emergenza
Il governo regionale ha dichiarato lo stato di crisi e ha anche annunciato una prima erogazione di un milione di euro a favore dei Comuni colpiti e l’avvio delle procedure per l’acquisto di mezzi idonei alla asportazione della cenere, da tenere a disposizione dei sindaci in caso di necessità. "L'Etna – ha detto Angelo D'Anna, sindaco di Giarre – scarica cenere nel territorio circostante già dal 16 febbraio, il 7 marzo erano già passati 20 giorni e in qualche modo si doveva essere già attrezzati a fronteggiare questo fenomeno. Abbiamo assistito a un momento di mancanza di coordinamento con le autorità superiori – continua il sindaco – che sarebbe stato quanto mai necessario perché di fronte a queste situazioni credo che il lavoro di squadra e all'informazione tempestiva tra tutti i soggetti in campo, diventa quanto mai necessaria. Si contano già di 600 mila euro di interventi immediati e in questo momento l'autorità regionale, il governatore, sappiamo che ha stanziato un primo milione. Ma i comuni, in queste difficoltà, siamo una ventina. Va dichiarato lo stato di emergenza da parte dello Stato perché è una situazione che tocca il pubblico ma anche i privati. Questa cenere vulcanica, non è stato ancora correttamente classificato e questo genera parecchi problemi nello smaltimento".