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Gianlorenzo, morto a 2 anni cadendo dal carro di Carnevale: “Assenza di norme”

Si è concluso oggi l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Gianlorenzo Manchisi, il bimbo di due anni e mezzo deceduto il 5 marzo, a Bologna, dopo essere caduto da uno dei carri allegorici del Carnevale. Secondo la perizia, “si è perseguita la massima diligenza possibile nell’ideazione e costruzione del mezzo”, ma il problema è il vuoto normativo in materia.
A cura di Ida Artiaco
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Continua l'inchiesta sulla morte del piccolo Gianlorenzo Manchisi, il bimbo di due anni e mezzo deceduto il 5 marzo, a Bologna, dopo essere caduto da uno dei carri allegorici del Carnevale cittadino in via Indipendenza. Oggi, mercoledì 18 settembre, si è concluso l'incidente probatorio e la perizia, chiesta dal Procuratore Giuseppe Amato e dalla pm Beatrice Ronchi e disposta dal giudice Sandro Pecorella, scagionerebbe in buona sostanza i costruttori del mezzo da cui il bimbo è scivolato, evidenziando l'assenza di norme. Si ricorda che al momento risultano indagati per omicidio colposo l’ingegner Marco Pasquini che firmò il collaudo del mezzo, l’allestitore Paolo Canellini e la madre del piccolo.

Secondo la perizia, infatti, firmata dall'ingegnere Massimo Di Marco, ci sarebbero notevoli mancanze dell'ente organizzatore, il comitato promotore delle celebrazioni petroniane, anche per quel che riguarda l'assenza di una ‘regia' e cioè di una autorità, come invece accade a Viareggio, che avrebbe dovuto imporre regole chiare agli organizzatori. Allo stesso tempo l'elaborato sottolinea che chi ideò e costruì il mezzo lo fece con diligenza, dettata da esperienze, conoscenze e tradizioni, in assenza di prescrizioni specifiche, "assolvendo" coloro che progettarono ed allestirono il carro su cui si verificata la tragedia. "Si è perseguita la massima diligenza possibile nell’ideazione e costruzione del mezzo", si legge nel documento, che sottolinea ancora una volta il vuoto normativo e l’assenza di prescrizioni specifiche.

Gianlorenzo Manchisi è morto lo scorso 5 marzo dopo un giorno di agonia all'ospedale Maggiore di Bologna. Si trovava sul carro allegorico, a tema Masterchef, costruito dalla pro-loco di Lovoleto, frazione di Granarolo per festeggiare il Carnevale cittadino; il piccolo era insieme alla madre, mentre il padre era in strada con il passeggino. Il bambino, a quanto pare, voleva scendere e si è sporto, scivolando sul pavimento e attraversando poi le ringhiere gialle protettive del carro, per poi cadere e andare ad urtare la testa. Il mezzo, che procedeva a passo d'uomo, è riuscito a fermarsi solo dopo che il conducente ha sentito le urla disperate dei genitori. "Piangevano tutti intorno al bambino – aveva riferito una donna intervistata da Fanpage.it -. È stato triste e drammatico. Penso di essere passata appena è successo il fatto perché ho visto un gruppo di gente che si accalcava su qualcosa. C'era tanto rumore perché i carri avevano la musica alta, ho visto solo una signora cinese che si sbracciava davanti al carro per fermarlo".

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