Giallo sull’ultima lettera di Messina Denaro: avrebbe cercato di spedirla dal carcere prima di morire
Matteo Messina Denaro, prima di morire lo scorso settembre, avrebbe cercato di spedire una lettera dal carcere dell'Aquila, dove si trovava dopo l'arresto avvenuto nel gennaio del 2023 a Palermo dopo 30 anni di latitanza, ma la missiva sarebbe stata bloccata dal Gom, l'apparato di sicurezza che sorvegliava il boss di Cosa Nostra, della Polizia Penitenziaria.
Si tratta di un vero e proprio giallo scoppiato nelle scorse ore, anche perché nulla si sa né del destinatario della lettera, anche se si pensa che fosse stata inviata alla figlia Lorenza, riconosciuta in extremis prima di morire, né del suo contenuto. Ma potrebbe essere un documento importante, l'ultimo scritto personalmente dall'ex Padrino di Castelvetrano, di cui potrebbe rappresentare anche anche un vero e proprio testamento.
Quel che è certo, come riporta Il Centro, è che la lettera in questione non superò i rigidi controlli della Polizia Penitenziaria. Gli agenti la intercettarono e ne bloccarono l'invio, mentre il Tribunale di Sorveglianza de L'Aquila, con una ordinanza del 4 aprile, respinse il "reclamo contro il mancato inoltro della missiva" presentato dallo stesso boss. Ma tutto è secretato, per cui non si possono conoscere ulteriori dettagli.
Matteo Messina Denaro sapeva che aveva i giorni contati, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute in seguito al tumore al colon che gli era stato diagnosticato nel 2020. Il primario dell'ospedale San Salvatore de L'Aquila che lo aveva in cura aveva spiegato con molta onestà al boss il suo quadro clinico.
Ragion per cui è possibile che nella lettera autografa scritta in cella Messina Denaro possa aver parlato di affari affidandoli a uomini di fiducia. Si ricordi che, seppur non si possa quantificare tutto il suo patrimonio, si parla di beni di proprietà del capomafia di circa 4 miliardi di euro.