Giallo in azienda, Andrea viene trovato morto dai colleghi durante il turno: sospetto avvelenamento
Tragedia in un'azienda chimica e farmaceutica del gruppo Zambon, a Lonigo. Nel tardo pomeriggio di venerdì 25 maggio, i colleghi della Fabbrica Italiana Sintetici hanno trovato riverso a terra l'operaio 36enne Andrea Galliotto – nato ad Arzignano e residente a San Giovanni Ilarione – morto per circostanze tutt'ora poco chiare. Secondo quanto si apprende da una iniziale ricostruzione dei fatti, l'operaio avrebbe avuto un improvviso malore che l'avrebbe condotto alla morte nel giro di pochissimo tempo. Gli inquirenti che stanno indagando sul caso sospettano tutto potrebbe essere scaturito da un avvelenamento fatale.
Per questo motivo, infatti, è stato posto sotto sequestro il macchinario a cui, secondo l'ipotesi degli investigatori, l'operaio potrebbe aver collegato – forse per errore – la mascherina, impianto che però erogava azoto invece che ossigeno, circostanza che potrebbe aver provocato la morte del 36enne per avvelenamento. I colleghi dell'uomo, non appena l'hanno visto a terra inerme, hanno subito allertato i soccorsi e chiamato il 118. I sanitari, però, nonostante abbiano provato a rianimarlo per quasi un'ora, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Per capire che cos'ha portato alla morte il giovane operaio veneto è necessario ora attendere l'autopsia, esame che potrebbe fare luce sulle reali cause del decesso, oltre alla conclusione delle indagini degli inquirenti titolari del caso che potrebbero rivelare se davvero la morte di Andrea Galiotto potrebbe essere ricollegabile a un incidente sul lavoro dovuto a problemi di sicurezza e scarsa manutenzione degli impianti o se si è trattato solamente di una tragica fatalità.