Giallo di Pescara, la mamma di Ale scrive al Papa: “Basta vendetta nella mia famiglia”
"Caro Papa, ti chiedo di intercedere e di aiutarmi: non più violenza nella mia famiglia". Sono le parole di Laura Lamaletto, la madre di Alessandro Neri, per tutti ‘Ale' o ‘Nerino', il giovane ucciso a colpi di pistola a Pescara nei primi giorni di marzo. Così scrive Laura, rivolgendosi a Bergoglio:
Caro Papa, ho chiesto a Gesù di aiutarmi a scoprire chi ha commesso questo grave crimine. Non voglio la prigione per lui o loro, voglio che si convertano e/o li accompagnino in una missione cattolica per aiutare coloro che hanno bisogno di lottare per resistere alla vita. Ecco perché, Papa Francesco ti chiedo di intercedere e di aiutarmi: non più violenza nella mia famiglia. Aiutami a convertirli affinché lavorino per una causa umanitaria.
Basta morte e vendetta.
Sin dal ritrovamento del corpo in riva a un torrente nelle campagne pescaresi, il cerchio si è stretto intorno ai familiari di Laura e Alessandro. Due auto sono state sequestrate dalla villa del nonno di Alessandro Lamaletto a Spoltore. Proprio con il patriarca della famiglia che in Venezuela ha costruito una fortuna, Laura e Alessandro avevano dei contrasti legati alla loro estromissione dall'azienda vinicola, il ‘Feuduccio', in favore dell'altro ramo della famiglia, rappresentato da Gaetano, il cugino di Alessandro, che si trovava all'estero quando il delitto è stato commesso. La pista familiare è stata certamente la prima a essere scandagliata, ma al momento non è l'unica sul tavolo degli inquirenti, che in questi giorni stanno svolgendo accertamenti su eventuali amicizie pericolose che potevano legare la vittima alla criminalità organizzata.
Mentre gli inquirenti indagano, praticamente ogni giorno, mamma Laura dedica, su Facebook, un pensiero al suo Alessandro. Madre e figlio avevano un rapporto saldo, come testimoniato anche da amici e amiche che in questi giorni intervengono sulla pagina di Laura per mostrarle la loro vicinanza. "Ho ritrovato nella foto (di Alessandro) – scrive la sua ex maestra – lo stesso sguardo, gli stessi occhi con quel suo sorriso identico ad allora. Cresciuto ma non cambiato, un figlio splendido che amava la sua mamma, tutti i bambini amano la mamma, ma lui ti adorava. I suoi occhi splendevano quando parlava di te".