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La morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello

Giallo Caronia, Daniele Mondello a Fanpage.it: “Non credo all’omicidio-suicidio, io non mi arrendo”

La Procura di Patti ha chiesto l’archiviazione del caso sulla morte di Viviana Parisi e del figlio di 4 anni, Gioele, scomparsi un anno fa e ritrovati cadaveri dopo poco nelle campagne di Caronia: “Non mi aspettavo che la Procura dicesse omicidio suicidio – ha detto Daniele Mondello a Fanpage.it – la mia battaglia continua”.
A cura di Francesco Bunetto
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Prima avrebbe ucciso il figlio di 4 anni Gioele e poi si sarebbe suicidata gettandosi dal traliccio sotto il quale il suo corpo è stato ritrovato. È questo, secondo la Procura di Patti, quello che sarebbe successo esattamente un anno fa, quando Viviana Parisi, deejay di 41 anni, fu trovata morta nei boschi di Caronia, in Sicilia. La Procura di Patti ha chiesto al Gip l'archiviazione del caso. Dunque, si sarebbe trattato di un caso di omicidio-suicidio. Viviana Parisi e il figlio Gioele erano stati trovati ai piedi di un traliccio nel comune di Caronia. L’auto della donna era stata trovata giorni prima all’uscita di una galleria nei pressi di Messina. Alcuni testimoni avevano detto di aver visto la donna scavalcare il guardrail e avviarsi verso i boschi che costeggiano la strada. Si era a lungo indagato per capire se la morte della madre e del piccolo fosse da attribuire a una terza persona. Invece, secondo i consulenti nominati dalla Procura della Repubblica di Patti, Viviana Parisi è morta gettandosi dal traliccio ai piedi del quale è stata ritrovata senza vita, mentre non c’è alcuna certezza sulla causa del decesso del figlio a causa dello stato di conservazione dei resti. Viene comunque escluso per entrambi che la morte sia stata provocata dall’aggressione di animali selvatici o di un uomo. "Non mi aspettavo che la Procura dicesse omicidio suicidio – ha detto a Fanpage.it Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana – non me l'aspettavo completamente, anzi speravo tutt'altro. Combattiamo e andiamo avanti con tutte le nostre forze come abbiamo sempre fatto. I corpi di Viviana e Gioele sono sequestrati – continua Daniele – quindi speriamo che al più presto possiamo fare i funerali e dare una degna sepoltura e che posso andare a trovare finalmente mia moglie e mio figlio a portare un fiore. Sono sicuro al 100% che loro sono con me perché loro mi danno la forza, quindi sapranno che io sto facendo tutto per scoprire la verità".

L'avvocato: "Anomalo si chieda l'archiviazione"

Viviana Parisi, secondo la Procura, avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe suicidata. Non ci sarebbe stato dunque alcun duplice omicidio. "Per la Procura della Repubblica di Patti – ha detto Claudio Mondello, legale della famiglia Mondello – Gioele può essere morto di incidente di tipo traumatico, lesione a organo interno, arresto cardiocircolatorio, affaticamento eccessivo, stress emotivo, colpo di calore, sete e omicidio. È anomalo – così l'avvocato a Fanpage.it – che si chieda l'archiviazione, ci saremmo attesi una prosecuzione delle indagini. Abbiamo proposto una istanza al gip (giudice per le indagini preliminari) prima che venisse chiesta l'archiviazione da parte della Procura e verrà vagliata dal giudice che riguarda la ricostruzione in 3D del corpo di Viviana, cosicché quando viene dissequestrato il corpo, si possano poi celebrare i funerali in modo tale che la prova rimanga intatta".

Il dubbio delle scarpette di Gioele

Alcune delle valutazioni della Procura si basano sul fatto di aver rinvenuto le scarpette di Gioele Mondello appaiate, pulite e ordinate l'una accanto all'altra. "Si dice che sia stata Viviana a sfilarle e a conciarle in quella posizione – ha aggiunto il legale -. Se troviamo però queste scarpe 16 giorni dopo i fatti, in un luogo aperto e dopo tre bombe d'acqua che hanno devastato il territorio di Caronia, la prima cosa che verrebbe da pensare è quelle scarpe te le hanno fatte ritrovare in quel modo lì ammenoché non sia stato il fantasma di Viviana. Proprio perché ci sono dei dubbi all'interno della Procura di Patti ci saremmo attesi, perché la legge lo consente, una prosecuzione delle indagini che avrebbe consentito un maggiore approfondimento degli elementi fin qui vagliati e forse anche di individuarne di nuovi. Penso che la vera speranza sia che quel territorio che ha orecchie e occhi, che ha visto e registrato tutto, prima o poi dica qualcosa".

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