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Giada Zanola, si cerca il cellulare sparito misteriosamente. La madre di Favero: “Ora penso a mio nipote”

Si cerca ancora il cellulare di Giada Zanola, sparito nella notte della sua morte. Al suo interno, secondo gli inquirenti, potrebbero esserci altri dettagli relativi ai maltrattamenti di Favero nei confronti della 34enne. I genitori: “Adesso pensiamo a nostro nipote che chiede della sua mamma e del suo papà”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Siamo vicini alla famiglia di Giada Zanola e molto dispiaciuti per quanto successo. Nessuno di noi si aspettava una cosa simile. Se Andrea ha ucciso Giada, è giusto che paghi. Perdonarlo? Non lo so, questa cosa è difficile". A parlare ai giornalisti sono la mamma e il papà di Andrea Favero, accusato di aver gettato la compagna Giada Zanola dal cavalcavia sulla A4 nel comune di Vigonza(Padova). I due hanno dichiarato di "non essere mai stati a conoscenza" dei lividi e delle violenze che Zanola avrebbe confidato all'amica, mostrandole anche le foto. "Non abbiamo mai visto segni sulla sua pelle, non lo sapevamo. Lo abbiamo detto anche al fratello di Giada: se avessimo notato qualcosa, saremmo intervenuti" ha sottolineato ancora il padre di Favero. "Sapevo solo che Andrea era molto dispiaciuto per le nozze saltate e che il suo unico pensiero era il figlio".

Martedì i familiari di Favero si sono recati nella villetta di Vigonza dove Giada viveva con Favero e il loro bambino che ora continua a chiedere della mamma. "Da madre – ha spiegato ancora la mamma di Favero – non voglio credere che possa aver fatto le cose che si leggono sui giornali. Ora però devo pensare a mio nipote che vuole sapere dove sono i suoi genitori".

Si cerca il cellulare di Giada Zanola

La polizia ha perquisito l’abitazione e l’ha posta sotto sequestro. Gli agenti della Mobile stanno cercando il cellulare della vittima, sparito misteriosamente, e hanno portato via il pc e altri supporti informatici. Le forze dell'ordine hanno anche cercato scritti, agende e diari in cui Giada possa aver annotato un pensiero relativo alla relazione ormai finita con Favero. Sotto sequestro anche la Ford C Max, intestata alla 34enne ma usata da entrambi.

Giada Zanola
Giada Zanola

All'interno della vettura, gli inquirenti cercano tracce biologiche, biglietti e scontrini. Qualsiasi cosa possa essere di aiuto nel ripercorrere gli ultimi momenti della vittima che due giorni dopo la sua morte avrebbe dovuto iniziare un nuovo lavoro presso il rifornitore di benzina nel quale lavorava il nuovo fidanzato.

La versione di Favero e la ricostruzione dell'omicidio

A chi indaga, Favero aveva raccontato di aver seguito Giada in auto nella notte tra il 28 e il 29 maggio e di aver cercato di farla salire in macchina. "Non ricordo cosa è successo sul cavalcavia, sono tornato a casa senza di lei e mi sono messo a dormire" avrebbe detto ritrattando in parte la ricostruzione secondo la quale aveva "preso Giada per le ginocchia" gettandola poi nel vuoto. La dichiarazione, però, non era utilizzabile perché priva delle garanzie dell'indagato. 

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Secondo alcuni degli inquirenti, Favero avrebbe tramortito la 34enne prima di portarla in auto fino al cavalcavia per gettarla nel vuoto e cancellare così i segni delle botte. Stando ai primi accertamenti medico-legali sul corpo della ragazza, Giada Zanola era viva quando è caduta dal parapetto, ma non è chiaro in quali condizioni fosse. Molte risposte potrebbero arrivare dal telefono di Giada, rimasto acceso fino alle 4 del mattino, mezz'ora dopo la sua morte.

Sulla carreggiata della A4 non ne è stato trovato alcun piccolo frammento, segno che Favero potrebbe averlo fatto sparire molto prima del delitto, dal momento che sapeva che in quel telefono vi erano le prove dei maltrattamenti. Non sapeva però che la 34enne aveva mandato le foto di ecchimosi e botte all’amica e al suo nuovo fidanzato.

Martedì il pm Giorgio Falcone ha conferito al perito Ulrico Bardari il compito di analizzare il telefonino di Andrea Favero per individuare tracce di ricerche sul web, chat, confidenze, foto, mappe o scritte su social che possano dare più informazioni sulla vita di Giada e su una possibile premeditazione.

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