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Giada Zanola uccisa a Vigonza

Giada Zanola, il padre di Andrea Favero: “Se mio figlio ha sbagliato è giusto che paghi”

Le prime parole di Claudio Favero, papà di Andrea Favero, l’uomo indagato per la morte della 33enne Giada Zanola, precipitata da un cavalcavia sull’A4. Sul caso indaga la Procura di Padova.
A cura di Biagio Chiariello
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Giada Zanola e Andrea Favero
Giada Zanola e Andrea Favero
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"Noi siamo vicini alla famiglia di Giada Zanola, al papà Gino e al fratello Denis. Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo, perché nessuno di noi si aspettava una cosa del genere". Così Claudio Favero, papà di Andrea Favero, Il camionista di 39 anni accusato dell'omicidio della compagna, gettandola dal cavalcavia di Vigonza.

Sul caso indaga la Procura di Padova. "Adesso sono in corso le indagini, aspettiamo di vedere se veramente è stato Andrea. Quello che voglio dire è che non sta a noi decidere", ha aggiunto il signor Favero ai cronisti assiepati fuori da casa sua.

In un'altra intervista a Ore14, la trasmissione di Rai2, Claudio Favero ha detto: “Se mio figlio ha sbagliato è giusto che paghi, sono il primo a dirlo”. E ha aggiunto: "Noi non abbiamo mai visto lividi sul corpo di Giada", e poi ha ammesso di sapere della relazione della ragazza con un altro uomo.

Il figlio è attualmente rinchiuso presso il carcere Due Palazzi di Padova. Andrea Favero era stato fermato dagli agenti lo scorso 30 maggio scorso, e in quell'occasione avrebbe ammesso di aver “sollevato” la ex compagna 33enne per le ginocchia, la notte tra il 28 e il 29, e di averla gettata dal cavalcavia sulla A4 dove poi un tir in transito l’avrebbe travolta.

Un volo di 15 metri che per gli investigatori potrebbe essere avvenuto mentre la vittima era ancora viva, forse priva di sensi dopo essere stata drogata, e per il quale l’indagato avrebbe in un primo momento confessato (senza la presenza del proprio avvocato) salvo poi ritrattare, dicendo di non ricordare cosa fosse successo esattamente. Oltre a quelle parziali ammissioni fatte alla polizia, ad incastrarlo però ci sarebbero anche le riprese delle telecamere e le testimonianze raccolte subito dopo il ritrovamento del corpo della vittima.

Intanto ieri quasi 2mila persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata nel comune padovano per ricordare Giada. Presente anche Gino Cecchettin, il papà di Giulia, che ha voluto incontrare i familiari della vittima.

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