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Giacomo Gobbato morto difendendo una donna, in migliaia al corteo a Mestre: “Riprendiamoci la città”

In migliaia a Mestre oggi per Giacomo Gobbato, il 26enne ucciso venerdì notte nel tentativo di sventare una rapina. La mamma: “Ognuna delle persone che è qua ha un pezzettino del mio dolore”.
A cura di Susanna Picone
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Foto Facebook - Corteo a Mestre per Gobbato
Foto Facebook – Corteo a Mestre per Gobbato

Grande partecipazione nel pomeriggio di oggi a Mestre, dove in migliaia si sono dati appuntamento per percorrere le vie centrali della città ricordando Giacomo Gobbato, il ragazzo di 26 anni ucciso a coltellate da un rapinatore mentre tentava di difendere una donna.

"Per Jack per noi per tutti riprendiamoci la città", il messaggio che si leggeva su uno striscione a inizio corteo tenuto dagli amici della vittima del Centro sociale Rivolta. Alle loro spalle associazioni, rappresentati delle comunità straniere e alcune sigle sindacali. Ma soprattutto c’erano tanti cittadini oggi a Mestre per Gobbato, anche mamme con bambini.

Giacomo Gobbato
Giacomo Gobbato

"Jack è vivo e lotta insieme a noi", lo slogan scandito in corteo, tanti i riferimenti alla città che "è di chi la vive non di chi la svende", in riferimento alle vicende giudiziarie che hanno riguardato l’amministrazione comunale.

Presente anche la mamma di Giacomo: "A un’amica che mi ha chiesto come faccio a sopportare questo dolore ho detto che ognuna delle persone che è qua ha un pezzettino del mio dolore ed è il modo in cui riesco a sorridere ancora pensando a mio figlio", le parole della donna alla manifestazione in ricordo del ventiseienne.

Il corteo è partito dalla stazione ferroviaria, per poi passare per Corso del Popolo, dove è avvenuto l'omicidio di Giacomo e il ferimento dell'amico Sebastiano, e poi in via Tasso dove è stato bloccato il presunto omicida mentre tentava una seconda rapina a una turista. Infine, attraverso via Cappuccina è giunto nella centralissima Piazza Ferretto.

I funerali di Gobbato sono in programma lunedì pomeriggio nella chiesa dei Santi Liberale e Mauro a Jesolo (Venezia). In occasione dei funerali è stato annunciato il lutto cittadino, così come nel territorio comunale di Venezia, dove Giacomo abitava. La procura ha concesso il nulla osta alla sepoltura dopo lo svolgimento dell'autopsia, dalla quale è emerso che a uccidere il ragazzo è stato un solo fendente che lo ha colpito all'addome.

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