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Getta figlia dal terrazzo, la ricostruzione dei testimoni: “Abbiamo preso la bimba, correva mezzo nudo”

A Cinto Caomaggiore un uomo ha gettato la figlia dal terrazzo e ha tentato il suicidio. A soccorrere la bambina alcuni ragazzi subito intervenuti sul posto: “Era a petto nudo e senza scarpe. Inciampava da solo, poi riprendeva la corsa. Poi siamo riusciti a raggiungerlo e lo abbiamo fermato”.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di archivio
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"Quando ci siamo affacciati l'uomo camminava nel giardino e pronunciava frasi sconnesse: non sembrava essere presente a se stesso, ma non pareva nemmeno ferito dopo la caduta". Queste alcune delle parole riferite ai carabinieri della Compagnia di Portogruaro (Venezia) dai vicini di casa dell'uomo di Cinto Caomaggiore che nella notte tra giovedì e venerdì ha gettato la figlia di cinque anni dal terrazzo e poi ha tentato il suicidio.

Padre e figlia si sono salvati, la bimba è sempre rimasta cosciente ed è stata trasferita all'ospedale di Treviso, dove l’ha raggiunta la mamma. Non è in pericolo di vita. L’uomo, di 43 anni, è rimasto praticamente illeso.

"Ho sentito delle urla, ci siamo preoccupati e abbiamo visto questo signore urlare che diceva cose senza senso", il racconto di un ragazzo testimone dell’accaduto, intervenuto alla trasmissione Pomeriggio 5.

"Ho intravisto una figura dal terrazzo, una persona che urlava e gesticolava. Il padre era per terra nel giardino. Nel momento in cui ho preso la bambina e stavo andando fuori, lui si è alzato, ha preso una rincorsa ed è andato a sbattere con la spalla contro la vetrata dell’abitazione sotto. Pensavo volesse sfondarla ma non credo ci sia riuscito. Allora ho portato fuori la bambina perché pensavo si sarebbe scagliato anche contro di noi. Appena abbiamo scavalcato il cancelletto, lui ci è corso dietro. Pensavamo volesse la bambina o venirci incontro. Invece no, non ci ha calcolato ed è scappato. Era a petto nudo e senza scarpe. Inciampava da solo, poi riprendeva la corsa. Poi siamo riusciti a raggiungerlo e lo abbiamo fermato".

Anche un altro ragazzo ha parlato dinanzi alle telecamere Mediaset:

"Il mio amico con la bambina in braccio mi ha detto: L’ha appena buttata dal primo piano. Come primo istinto sono subito corso contro all’uomo insieme all’altro mio amico e siamo riusciti a placarlo a terra. Le frasi che diceva non avevano nessun nesso logico, continuava a dire che aveva sette anni, frasi autolesioniste contro di lui, ad un certo punto ha tentato di togliersi la vita tentando di ingoiare un pezzo di ferro appuntito trovato per la strada ma non ci è riuscito perché gli ho dato dei colpi sul viso per non farlo ingoiare".

Da quanto si è appreso, la bambina stava trascorrendo alcuni giorni delle vacanze dal padre, separato dalla mamma. L’uomo è stato portato dai militari dell'Arma all'ospedale di Pordenone dove è stato sottoposto ad accertamenti.

Al termine del consulto psichiatrico, è scattato nei suoi confronti il fermo di polizia giudiziaria come indiziato di delitto, per l'ipotesi di reato di tentato omicidio. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Pordenone.

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