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Gerace, bimba autistica piange durante la messa, il prete la fa allontanare dalla chiesa

Un prete di Gerace, in Calabria, avrebbe allontanato una bimba autistica dalla chiesa durante la celebrazione di un matrimonio. La piccola, che si trovava in compagnia del padre, stava piangendo. “Non disturbava nessuno – ha spiegato il genitore in una lettera alla stampa -. Era una situazione gestibile”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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I genitori di una bambina autistica hanno lamentato l‘allontanamento della piccola dalla messa in chiesa durante la celebrazione di un matrimonio nella Basilica di Gerace. La vicenda è stata riportata in poco tempo dagli organi di stampa locali e il papà della piccola ha voluto pubblicare sui giornali una lettera nella quale replica alle offese lanciate sui social da alcuni lettori e ad alcuni virgolettati del parroco. "Queste frasi che il parroco avrebbe detto – spiega – io non le ho mai riportate perché il prete non le ha dichiarate".

La lettera inviata al vescovo dopo l'allontanamento dalla chiesetta è l'unica comunicazione ufficiale seguita dalle scuse per quanto accaduto. Stando a quanto reso noto, il 7 settembre scorso il parroco della Basilica avrebbe contattato il padre della bimba autistica, sottolineando che quanto accaduto in chiesa aveva avuto un forte impatto mediatico. Il prete avrebbe quindi chiesto al padre della ragazzina allontanata dalla chiesa di ritrattare tutto davanti alle testate giornalistiche.

L'uomo, però, ha dichiarato di aver spiegato al parroco di non voler cambiare la propria posizione. "Riconfermo – ha sottolineato l'uomo – che ha allontanato la bambina dalla chiesa e che ho riportato due volte la cosa al vescovo. Troppo semplice lavarsi la coscienza attraverso la smentita di una ricostruzione arbitraria dei fatti. Invece di pensare alla propria immagine e basta, bisogna essere onesti con se stessi e ammettere anche gli errori".

Nonostante il racconto del genitore, il Consiglio pastorale di Gerace avrebbe preso le difese del parroco che aveva giustificato il gesto sostenendo che la piccola avesse iniziato un "pianto a dirotto" durante la celebrazione del matrimonio. "Lo smentisco – ha raccontato il genitore – come smentisco che abbia disturbato la celebrazione. Piangeva come tutti i bambini ma era una situazione gestibile che in nessun modo poteva richiedere un allontanamento davanti a tutti. Il Cpg ha posto l'accento sul ruolo dei genitori in queste situazioni, ma vorrei ricordare che la situazione non era tale da dover richiedere il nostro intervento. La piccola poteva restare in chiesa. Lo stesso Cpg conosce l'affetto e le attenzioni che le famiglie danno ogni giorno ai bimbi autistici?".

"C'è troppa distanza – ha concluso il genitore nella lettera – tra la Chiesa e l'autismo. Invece di accorciarla, si pensa a far passare la propria versione come verità assoluta e incontestabile".

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