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Genova, un esercito di “baby prostituti” per 20 clienti tra i 40 e i 60 anni

Cinque ragazzini tra i 13 e i 17 anni venivano adescati da uomini insospettabili e condotti in un motel chiamato “lo scannatoio”: 20 persone indagate.
A cura di D. F.
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baby squillo

Hanno tra i 40 e i 60 anni i venti indagati dalla Procura di Genova nell'ambito di un'inchiesta sulla prostituzione minorile nel capoluogo ligure. E' stato Il Secolo XIX a darne notizia, rivelando come gli approcci avvenissero su internet e gli incontri si consumassero nella stanza di un motel definita dagli stessi indagati "lo scannatoio". I ragazzi coinvolti, tutti di sesso maschile, hanno tra i 13 e i 17 anni e venivano "reclutati" sulle chat di Badoo e PlanetRomeo. Per i clienti si trattava di "carne fresca": proprio così, scritto in maiuscolo, definivano i minorenni nelle loro conversazioni virtuali. A usare questa definizione è un insospettabile 58enne genovese, che inoltre scriveva: "Fissami un appuntamento con un tuo amico più giovane, molto più giovane, quello che mi hai mandato l’altra volta aveva i baffi". ll destinatario della richiesta era un italo-rumeno che faceva da mediatore tra i "baby prostituti" e i clienti.

I messaggi molto spesso erano in codice: nelle conversazioni, ad esempio, si usava il termine "bottom" quando si cercava un cliente che avesse un ruolo "passivo". Con "top" si intendeva invece un "attivo". Nelle conversazioni, inoltre, alcuni si lamentavano: :"Quello dell’altra volta – racconta in chat un cliente – era troppo avanti. Sapeva già tutto. Meglio uno più giovane, inesperto". I giovani coinvolti nell'inchiesta sono 5: hanno tra i 13 e i 17 anni e accettavano di prostituirsi in cambio di 30 euro. Quando gli incontri duravano più a lungo la tariffa saliva a 150 euro. Gli indagati sono invece venti: nei loro confronti l'accusa è di favoreggiamento della prostituzione minorile, ma per un paio di loro potrebbe scattare anche quella di violenza sessuale

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