Genova, si rompe tubatura Iplom: rischio petrolio in mare
Vigili del fuoco al lavoro a Fegino (Genova) per cercare di fermare la marea nera di petrolio che rischia di arrivare in mare. Secondo le prime ricostruzioni, la rottura di cinque condutture della Iplom avrebbe provocato uno sversamento nel torrente Polcevera. L'incidente si sarebbe verificato intorno alle 20. Poco prima c'era stato un guasto, ma le valvole non sarebbero state chiuse in tempo. Il petrolio – assieme ad altre sostanze inquinanti – è quindi scivolato nel rio o Pianego.
Le cinque squadre dei pompieri stanno lottando contro il tempo, per evitare che la "marea nera" arrivi in mare: con alcuni escavatori sono state realizzate tre dighe all'altezza dell'Ikea a Campi. Le "panne" sono state posizionate nel rio Pianego che convoglia le sue acque nel Fegino e quindi nel Polcevera. I vigili del fuoco hanno anche versato dello schiumogeno, nel tentativo di "ingabbiare" il petrolio formando uno strato tra il greto e l'aria. Oltre ai pompieri, sul posto c'è anche il nucleo NBCR per il rischio Nucleare, Biologico, Chimico e Radioattivo, l'assessore alla protezione civile Gianni Crivello, i tecnici di Arpal ed è stato richiesto l'intervento di un'ambulanza.
La situazione è molto delicata, e potrebbe comportare anche l'evacuazione di alcuni palazzi per motivi di sicurezza. "Si sente un forte odore di petrolio", ha spiegato Angelo Spanò, coordinatore metropolitano dei Verdi e abitante a Coronata, che da casa vede la macchia spostarsi sull'acqua. "Ci sono forti miasmi pure in casa mia – ha aggiunto – Ciò vuol dire che il petrolio dal rio Pianego è già arrivato quasi alla foce del Polcevera. Ci sono i vigili del fuoco che stanno posizionando le panne". La popolazione è stata invitata a tenere le finestre chiuse e a "sigillarle" con delle asciugamani per cercare di impedire ai gas nocivi di penetrare all'interno delle abitazioni.