Genova, in classe fa troppo freddo e i genitori riportano a casa i bambini: esplode la polemica
Ieri i termometri segnavano non più di 15° gradi nelle aule della scuola elementare "Renzo Pezzani" di Sestri Levante, in provincia di Genova. Così, dopo alcuni minuti di accesa discussione fuori dai cancelli dell'istituto, i genitori hanno deciso di riportare i figli a casa. Solo otto alunni iscritti su 80 sarebbero entrati per seguire le lezioni.
"Sono anni che lottiamo con lo stesso problema: ci sono stati incontri, sopralluoghi, audizioni, ma ad ogni primo freddo la storia si ripete", ha spiegato Elio Stanchi, presidente del comitato dei genitori dell’Istituto Comprensivo Sestri di cui fa parte l’elementare Pezzani.
La scuola di Sestri Levante – una struttura costruita negli anni '70, difficile da rivestire con materiali isolanti – non è l'unico istituto della provincia di Genova a essere finito nel mirino delle polemiche: di recente anche gli alunni del liceo Gobetti di Genova e dell'isituto tecnico Gastaldi-Abba erano scesi in piazza per protestare contro la mancanza di riscaldamento nelle aule.
Per placare l'ira dei genitori a Sestri Levante, il comune di Genova ha fatto sapere di aver mandato sul posto il personale specializzato: "Abbiamo inviato i nostri tecnici questa mattina e domani l’impianto di riscaldamento della scuola Pezzani sarà acceso alla massima potenza e per un tempo maggiore rispetto al previsto in modo da arrivare a una temperatura adeguata", sono state le parole di Marta Brusoni, assessore comunale alla scuola.
Lo stesso assessore ha annunciato nuovi interventi di efficientamento energetico, previsti per il 2023, in una trentina di scuole del genovese. Ma nonostante questo, i genitori degli alunni rimangono sul piede di guerra.
"Da anni chiediamo interventi sul plesso per renderlo adeguato al secolo in corso, abbiamo sempre cercato il dialogo, ma abbiamo ottenuto solo promesse disattese e chiacchiere – si legge tra le righe di una lettera inviata dal comitato guidato da Stanchi – ogni anno dobbiamo sperare che il meteo sia benevolo in modo da non dover vestire i bambini come se dovessero andare in settimana bianca".