Genova, il nuovo ponte sul Polcevera sarà pronto entro novembre 2019: “Durerà mille anni”
Poco più di un anno. Secondo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, per avere il nuovo viadotto sul Polcevera, che sostituirà il Ponte Morandi crollato ad agosto, i cittadini di Genova dovranno aspettare fino ad ottobre, al massimo novembre, 2019. “Entro ottobre 2019, novembre al massimo, Genova avrà un nuovo ponte sul torrente Polcevera”, annuncia Toti, commissario per l’emergenza dopo il crollo del ponte. il presidente della Regione parla in occasione della presentazione del progetto del nuovo viadotto realizzato dall’architetto Renzo Piano: “Il nuovo Morandi non può essere un ponte normale, visto il dolore che ha provocato. Vogliamo costruire un simbolo per il futuro della città. Il progetto di Piano rappresenta l’essenzialità ligure ricca di significato e sarà costruito velocemente”. Il nuovo viadotto verrà realizzato con la partecipazione di Autostrade per l’Italia e Fincantieri che si occuperanno anche della demolizione del resto del ponte, la parte non crollata il 14 agosto.
Questo ponte dovrà durare mille anni, assicura Renzo Piano che presenta il suo progetto spiegando che il viadotto “dovrà essere d’acciaio”. “Certo – aggiunge – in questo progetto c’è qualcosa di una nave. Perché c’è qualcosa di Genova”. Intanto Toti fa sapere che i vertici di ArcelorMittal, i nuovi proprietari dell’Ilva, “si sono detti disponibili a fornire l’acciaio indispensabile alla ricostruzione del Ponte Morandi”.
La situazione degli sfollati
La presentazione è anche l’occasione per riepilogare la situazione degli sfollati. Ad ora sono 100 le case pubbliche assegnate alle famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case dopo il crollo. Sono, invece, 133 le domande di contributo per l’autocollocazione: le prime 31 sono state già pagate dal Comune. Toti ricorda che “la promessa era che tutti avessero un tetto sopra la testa entro novembre. Manterremo questa promessa e contiamo di riuscirci in tempi molto più brevi perché far ripartire Genova per noi significa prima di tutto garantire un futuro per i genovesi”. In totale i nuclei familiari sfollati sono 255, per un totale di 566 persone.
A che punto sono le indagini
Sono venti gli indagati per il crollo del ponte che ha causato la morte di 43 persone. Sono accusate di disastro colposo, omicidio colposo stradale plurimo e omicidio colposo aggravato dalle violazioni delle norme anti-infortunistiche. La procura, inoltre, ha chiesto l’incidente probatorio e ora il gip dovrà accogliere la richiesta e notificare la fissazione della data a tutte le parti, dagli indagati ai familiari di vittime e feriti. L’incidente probatorio è stato chiesto perché esiste il rischio che l’abbattimento dei monconi del viadotto comporti una modifica delle prove e del luogo incriminato. Servirà, inoltre, a descrivere e accertare “le condizioni di conservazione e manutenzione dei manufatti non crollati e delle parti del viadotto precipitate e non ancora rimosse”.
Castellucci rompe per sbaglio il plastico del ponte
La conferenza stampa di presentazione del progetto di Renzo Piano per il nuovo viadotto che sostituirà Ponte Morandi si è conclusa con un piccolo incidente: l’amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, ha preso il plastico realizzato per riprodurre il progetto ma lo ha fatto cadere. Il plastico si è così distrutto in mille pezzi. L’archistar Renzo Piano ha assistito alla scena e ha allargato le braccia e sorriso vedendo quanto successo. “Porta fortuna”, ha detto l’archistar riuscendo così a interrompere il momento di imbarazzo.