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Genova, crollo Torre Piloti: a giudizio tutti gli indagati

Sono stati tutti rinviati a giudizio i cinque indagati accusati di avere provocato il crollo della Torre Piloti il 7 maggio 2013 a Genova, dopo l’urto da parte della nave Jolly Nero. Nell’incidente morirono 9 persone.
A cura di Susanna Picone
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Sono stati tutti rinviati a giudizio i cinque indagati accusati di avere provocato a Genova il crollo della Torre Piloti avvenuto il 7 maggio 2013. Il giudice per le udienze preliminari Claudio Siclari ha rinviato a giudizio il comandante della nave Jolly Nero, Roberto Paoloni, il pilota Antonio Anfossi, il primo ufficiale Lorenzo Repetto, il direttore di macchina Franco Giammoro, il comandante d'armamento della società Messina, Giampaolo Olmetti. Le accuse nei confronti degli indagati vanno dall’omicidio colposo plurimo all’attentato alla sicurezza dei trasporti e al crollo di costruzioni. Nella tragedia morirono nove persone: i sommozzatori della Marina militare lavorarono per giorni dopo l’incidente per recuperare i cadaveri di tutte le vittime.

Nei confronti del comandante c’è anche l’accusa di falso – Il comandante della nave Jolly Nero Roberto Paoloni è anche accusato di falso per non aver annotato sul giornale di bordo il mancato funzionamento del contagiri e di un altro falso in concorso con il terzo ufficiale Cristina Vaccaro. La posizione di Vaccaro era stata stralciata ma domani è previsto che l'udienza preliminare riguardi anche lei. La donna è indagata di falso per avere controfirmato la check list di controllo degli apparati della nave secondo la quale tutto era in regola. La società Ignazio Messina, proprietaria della nave Jolly Nero, è chiamata a rispondere solo per responsabilità amministrativa. Il processo inizierà il prossimo 19 febbraio davanti al giudice monocratico Silvia Carpanini. Tra le parti civili compare anche lo Stato italiano che chiede un indennizzo di 32 milioni di euro per danni diretti e indiretti.

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