Genova, antifascisti denunciano: “Accoltellati da trenta militanti di CasaPound”
Una trentina di militanti del movimento neofascista CasaPound venerdì sera, intorno alle 23, ha aggredito un gruppo di antifascisti che stavano attaccando sui muri di Genova manifesti contro l'organizzazione di estrema destra, da un paio di giorni impegnata a raccogliere le firme nella sede di via Montevideo nel tentativo di presentare la lista alle prossime elezioni politiche. Stando a quanto denunciato dagli stessi antifascisti in una nota, mentre stavano attaccando i manifesti in piazza Tommaseo, nei pressi nell’imbocco di via Montevideo, dalla sede di CasaPound si sarebbero precipitati una trentina di militanti: “Brandivano bottiglie, cinghie e coltelli – raccontano i democratici – Nel breve scontro che si è svolto, un compagno accorso per difendere un altro è stato circondato e colpito due volte: il coltello ha oltrepassato gli indumenti causando una ferita alla schiena”.
Il ragazzo, che in un primo tempo credeva di essere stato colpito da un pugno, subito dopo, avvertendo un dolore alla schiena, si è accorto che il giubbotto era stato lacerato da quella che sembrerebbe un’arma da taglio e anche la schiena ferita da una ferita lacero-contusa, come mostra la foto che accompagna la nota. "I fascisti, maestri della menzogna e vigliaccheria, stanno già producendo ricostruzioni assurde riguardo alla dinamica, parlando di "assalti" al covo di Casa Pound e a fantomatiche violenze sulle donne", scrivono le vittime. "Questi sono i fascisti del terzo millennio, cambiano nome, si spacciano da onlus e, sfruttando lo sdoganamento in atto da anni di partiti del centro sinistra e dall'appoggio delle destre, vorrebbero anche presentarsi alle prossime elezioni. Ma la verità è una. I fascisti agiscono sempre e solo in un modo: alle spalle e con le lame". Sulla vicenda indaga la polizia.