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Genocidio armeni, Turchia: “Inaccettabili parole del Papa”. Governo: “Non ci esprimiamo”

Per l’ambasciata turca parlare di genocidio degli armeni è “una calunnia”. Dopo il richiamo dell’ambasciatore presso la Santa Sede, la Turchia non esclude nuove misure contro il Vaticano. Il governo italiano, intanto, “non prende posizione”.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE – Anche il governo italiano è intervenuto sulla polemica tra Turchia e Vaticano. Il sottosegretario Sandro Gozi, intervenuto in una trasmissione televisiva, ha comunicato che l'esecutivo in merito "non ha preso una posizione ufficiale, non è opportuno dare una verità di stato perché non è compito dei governi decidere cosa è successo 100 anni fa, spetta agli storici". Per il democratico alla luce dei negoziati per l'ingresso della Turchia in Unione Europea non è opportuno che il governo si esprima: "Con la Turchia stiamo affrontando i problemi di oggi, non di cento anni fa: diritti umani, minoranze e democrazia".

Parlare di genocidio degli armeni è “una calunnia”. È quanto sostiene in una nota l'ambasciata di Turchia presso la Santa Sede in merito alle dichiarazioni di ieri di Papa Francesco. “Il genocidio è un concetto giuridico, le rivendicazioni non soddisfano i requisiti di legge, anche se si cerca di spiegarle sulla base di una diffusa convinzione, restano calunnie”, così l’ambasciata turca. Papa Francesco, prosegue la nota, “nella sua dichiarazione si riferisce ai tragici eventi che hanno avuto luogo in Bosnia e in Ruanda come omicidi di massa, che sono riconosciuti come genocidi dai tribunali internazionali competenti. Egli, tuttavia, chiama gli eventi del 1915 un genocidio nonostante l'assenza di tale sentenza del tribunale competente. Questo è significativo. Non è possibile spiegare questa contraddizione con i concetti di giustizia e di coscienza”. L’ambasciata giudica “inaccettabile” quanto detto dal Papa durante la messa nella basilica di San Pietro sul “genocidio” degli armeni. “Dopo aver sottolineato la sua volontà di promuovere la creazione di pace e di amicizia tra i diversi gruppi in tutto il mondo dal giorno in cui è stato eletto al pontificato – prosegue la nota – Papa Francesco ha fatto una discriminazione tra le sofferenze, enfatizzando solo le sofferenze dei cristiani, e riguardanti gli armeni. Con un punto di vista selettivo, ha ignorato le tragedie che colpirono il popolo turco e i musulmani che hanno perso la vita nella Prima Guerra Mondiale”.

Salvini: “La Turchia è indegna di entrare in Europa”

Durante la messa, è quanto sottolinea ancora il comunicato, “la storia è stata strumentalizzata per fini politici. Affacciarsi sulle grandi sofferenze e sulle pagine oscure in aree geografiche remote lontane dall'Anatolia, e trascurare completamente la crudeltà del colonialismo, solo in riferimento ai nostri fratelli cristiani con i quali abbiamo vissuto fianco a fianco in Anatolia per secoli e che non hanno nulla a che fare con gli eventi del 1915, è inaccettabile”. Dopo il richiamo dell'ambasciatore presso la Santa Sede, la Turchia non esclude nuove misure contro il Vaticano. A dirlo è stato il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu. In mezzo allo scontro diplomatico in corso si è inserito anche il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: “La Turchia è indegna di entrare in Europa, altro che ritirare ambasciatori! Ora scrivo a Renzi e ai presidenti di Commissione e Parlamento europeo per chiedere di chiudere il negoziato per l’entrata della Turchia in Europa. Grazie a Papa Francesco che ha avuto coraggio di dire la verità sul genocidio armeno”.

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