video suggerito
video suggerito

Genitori fanno causa alla scuola dopo bocciatura del figlio ma il Tar li condanna: dovranno pagare 2mila euro

È successo a Firenze dove i genitori di uno studente bocciato al termine del secondo liceo hanno fatto ricorso al Tar chiedendo 30mila di risarcimento alla scuola e al MIM ma sono stati condannati: “Non si può indagare sull’operato dei docenti”.
A cura di Ida Artiaco
15 CONDIVISIONI
Immagine

Hanno fatto causa alla scuola del figlio che a giugno del 2022 l'aveva bocciato al termine del secondo anno del liceo. Ma il Tar li ha condannati e ora dovranno pagare duemila euro all'istituto e al Ministero. È successo a Firenze dove la mamma e il papà del ragazzo, delusi per la bocciatura del figlio, avevano pure chiesto un cospicuo risarcimento, per danni patrimoniali e non patrimoniali, alla scuola e al Mim pari a 30mila euro.

Nel ricorso i genitori dello studente hanno lamentato il fatto che l’istituto scolastico, a loro avviso, non avrebbe rispettato gli impegni previsti sia dalla normativa scolastica sia dal Pdp (Piano didattico personalizzato) del ragazzo, che è affetto da un disturbo specifico dell’apprendimento, o Dsa, consistente in "una dislessia di grado medio, lentezza nell’esecuzione dell’atto grafico, fascia clinica per problemi internalizzati e di ansia". Dunque, per loro, la scuola avrebbe dovuto aiutarlo e invece avrebbe operato per emarginarlo dal contesto scolastico, con alcuni docenti che gli avrebbero persino consigliato di cambiare istituto. Avrebbe anche ricevuto, nel corso dell'anno scolastico 2021/2022, "note del tutto ingiustificate e la deficitaria possibilità di recuperare attraverso interrogazioni suppletive, per recuperare le insufficienze in alcune materia".

Ma i giudici del Tar l'hanno vista diversamente. Nello scrutinio del primo quadrimestre, lo studente ha riportato insufficienze in Latino (scritto e orale), Francese (scritto), Inglese (scritto), Matematica (scritto) e Fisica, discipline per le quali venivano disposte modalità di recupero tramite studio individuale o corso di recupero con docente. Nelle relative verifiche di recupero svolte nel secondo quadrimestre non risultavano recuperate le carenze in Latino, Matematica e Fisica, mentre venivano recuperate quelle in Francese e Inglese. Per di più, nello scrutinio finale il ragazzo ha riportato voti di non sufficienza in Italiano (4), Latino (5), Ed. civica, giuridica, economica (5), Matematica (4), Fisica (5), Disegno e Storia dell’arte (5). Situazione peggiorata durante l'anno scolastico, che alla fine ha convinto il consiglio di classe a decidere per la bocciatura.

Per tutti questi motivi, il Tar ha dichiarato "inammissibile e comunque infondato", al termine del processo amministrativo di primo grado, il ricorso dei genitori, anche perché "le censure di quest'ultimi sono finalizzate ad ottenere una indagine di tipo penalistico a tutto campo sull’operato dei docenti nei rapporti con l’alunno, il che è inammissibile".

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views