“Gender fluid? Le suore ascoltino prima di giudicare”: l’appello della nuova madre Superiora
"La questione del gender è un tema che sta a me particolarmente a cuore". In un’intervista al mensile dell’Osservatore romano, Donne chiesa mondo, anticipata da Vatican News, la nuova madre Superiora, suor Micaela Monetti, eletta il 14 aprile scorso presidente dell'Unione delle Superiore maggiori d'Italia, afferma: "C’è un mondo sempre più fluido. Bisogna accogliere l’invito che fa il Papa ad ascoltare prima di giudicare e incasellare".
Un probabile riferimento alla celebre domanda che Papa Francesco si era posto nel 2013 pochi mesi dopo il suo insediamento in Vaticano: "Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?".
Ora suor Micaela si spinge anche oltre, affrontando la questione della fluidità di genere, ossia di coloro che non si riconoscono nella dicotomia dei generi maschile e femminile, "perché le nuove generazioni, le giovani che si interrogano su una proposta vocazionale, noi le incamminiamo su dei percorsi senza dare particolare attenzione a una identità di genere consolidata ma che oggi riceve tante sfide"
In genere è nel periodo di juniorato, nella fase dei voti perpetui, che emergono quelle che anche per le formatrici sono delle vere sorprese – prosegue la neopresidente dell’Usmi -. È un campo che ci sta interpellando con domande forti e certamente disorientanti. Io non ho le risposte ma è necessario abitare questa realtà e cercare insieme il progetto di Dio. Non possiamo bypassare questa realtà, occorre prossimità".
E aggiunge: "C'è un mondo sempre più fluido. Bisogna accogliere l'invito che fa il Papa ad ascoltare prima di giudicare e incasellare, e riconoscere che Dio ha una parola buona e uno sguardo buono e non si può chiudere la porta a priori. Bisogna esserci, ed esserci in modo preparato".