Gemelline scomparse: nessuna traccia di Alessia e Livia a 89 giorni dalla scomparsa
Sono trascorsi 89 giorni da quando Matthias Schepp ha portato via con sé Alessia e Livia, 89 giorni di ricerche, appelli, polemiche e speranze. Tutto è iniziato a Saint Sulpice, vicino Losanna, in Svizzera: attraverso indagini e avvistamenti si è cercato di individuare il percorso da loro compiuto fino a Cerignola, in provincia di Foggia, dove inspiegabilmente il padre delle gemelline ha deciso di porre fine alla sua vita, lanciandosi sotto l'Eurostar Milano- Bari.
Nonostante le numerose segnalazioni raccolte dalla polizia svizzera, francese e italiana, che indicavano le gemelline scomparse in compagnia del padre in varie località turistiche, persino in Sardegna, alla fine si è tornati al punto di partenza, accarezzando l'inquietante ipotesi che Alessia e Livia non si siano allontanate troppo dall'abitazione paterna…
Jean-Christophe Sauterel, dell'ufficio stampa della polizia cantonale di Vaud, ha spiegato nel dettaglio alle telecamere di Chi l'ha visto, la testimonianza in base alla quale si potrebbe credere che Matthias abbia sepolto le bambine dopo averle uccise, forse avvelenate, in un luogo non lontano da Saint Sulpice:
Il 6 aprile un testimone si è rivolto alla polizia cantonale-bodese, dichiarando di aver visto domenica 30 gennaio un uomo che trascinava una valigia nella zona della spiaggia de Le Boiron (un ruscello che sfocia nel lago Lemano tra Morges e Saint-Prex, ad una decina di chilometri da casa di Matthias Schepp). Da quel momento e fino al decesso del padre a Cerignola, non abbiamo prove formali della presenza di Alessia e Livia in Svizzera, in Francia o in Italia. Non bisogna dimenticare che ci sono altre zone d'ombra importanti in questa vicenda, per esempio abbiamo l'arrivo del padre a Montélimar Nord di domenica sera (ore 20:55). Schepp riprende l'autostrada poco prima delle nove di lunedì mattina. Dunque abbiamo un periodo di 12 ore, in cui non sappiamo assolutamente cosa abbia fatto e dove sia stato.
Domenica pomeriggio Matthias ha attraversato Morges alle 15.51, un'antenna del paese ha captato il suo passaggio. La testimonianza collocherebbe la sua presenza in queste zone intorno alle 16/16-30. Cosa avrebbero potuto contenere i due trolley? Forse i corpicini delle bambine? Come sostenuto da Sauterel, i dati tecnici non permettono di escludere alcuna ipotesi, anche la più terribile. Così per due giorni consecutivi 140 uomini della Polizia e della Protezione Civile, accompagnati da cani addestrati nel ritrovare cadaveri, hanno perlustrato una vasta area, che corrisponde a 15mila metri quadrati. Fortunatamente non è stato trovato nulla. Inoltre, è bene segnalare che nel bosco de Le Boiron è piuttosto difficile rimanere isolati, in quanto è attraversato continuamente da persone che lo percorrono. Tutti si domandano, a questo punto, per quale motivo la testimonianza è stata segnalata alla polizia due mesi e mezzo dopo la scomparsa di Alessia e Livia. Ma soprattutto, Matthias dove avrebbe potuto nascondere le valigie?
Irina Lucidi, la mamma di Alessia e Livia, ha di recente rivolto un sentito ringraziamento alla polizia svizzera, che ha ripercorso tutte le tappe più importanti del folle viaggio di Matthias Schepp: "Penso sia importante cominciare a chiudere alcune possibilità. Erano state perlustrate zone, dove siamo stati in famiglia a fare dei picnic domenicali con il cugino, luoghi che sono più verso l'interno. Matthias conosceva bene il porto, che è stato perlustrato. Come anche tutte le barche a vela alle quali aveva accesso".
Matthias frequentava più il lago che le montagne e, grazie all'agevolazione fornita dalla Philipp Morris (dove lavorava nella fabbrica di Neuchâtel) ai suoi dipendenti, avrebbe potuto utilizzare le barche messe a disposizione, due ormeggiate a Morges, altrettante vicino Losanna, dunque in prossimità della sua stessa abitazione. Con un codice numerico si può aprire il lucchetto e prendere il largo. La possibilità che Matthias abbia utilizzato la barca dell'azienda è una pista esclusa fin da subito dalla polizia cantonale che, ha ripreso le fila della matassa, per dimostrare che nulla è stato lasciato al caso.
A 89 giorni dalla loro scomparsa, ancora nessuna traccia di Alessia e Livia Schepp.