Gemelline scomparse: a Cerignola trovato il microchip del navigatore satellitare
Dopo giorni e giorni di ricerche, finalmente è stato ritrovato il microchip del navigatore satellitare di Matthias Schepp. E' stato uno dei volontari della Protezione Civile a recuperarlo sotto 40 centimetri di massi, nella stazione di Cerignola, dove è avvenuto il suicidio. La scheda sembra essere intatta e, presto, verrà inviata negli Stati Uniti, dove c'è la sede principale della Garmin, produttrice del navigatore satellitare utilizzato da Schepp.
La speranza è che si possa ricostruire le tappe del folle viaggio di Matthias, che da Saint Sulpice lo ha condotto a Cerignola, dove il 3 febbraio scorso si è lanciato sui binari della ferrovia, nel mentre stava proseguendo la sua scorsa l'Eurostar Milano-Bari. La speranza di Irina Lucidi, la mamma di Alessia e Livia, è la speranza di tutti noi: poter rivedere il sorriso delle due gemelline, che forse la follia di Matthias ha risparmiato da un insano gesto.
L'importante testimonianza, raccolta dalla redazione di Chi l'ha visto, dovrebbe condurre verso questa direzione: i presunti documenti falsi preparati a Cerignola dal Professore tengono viva la speranza che Alessia e Livia siano state affidate a qualcuno, per essere allontanate molto probabilmente dall'Europa e quindi da mamma Irina.
Come ha raccontato lei stessa con gli occhi velati di lacrime: "Matthias mi ha tolto le bambine per farmi soffrire", ma questo non significa necessariamente che le abbia uccise. Ed è per questo che quel navigatore è di fondamentale importanza per le indagini: chissà che, oltre le tappe note del suo folle viaggio, non se ne scoprano altre, chissà se proprio grazie a quel microchip non si risalga finalmente al luogo dove si trovano Alessia e Livia.