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Gemelli scomparsi, il romeno Costantin: “Ho lasciato telefonino a casa, in chiesa è vietato”

“E’ stato un equivoco. Ero senza cellulare perché in chiesa non possiamo portalo”, ha spiegato il 30 enne amico di famiglia della coppia che aveva lanciato l’allarme per la scomparsa dei due gemelli a Roma. I piccoli erano stati portati in gita al mare.
A cura di B. C.
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"Avevo portato con me i ragazzi in treno per andare al mare, ma non avevo il cellulare perché durante le cerimonie religiose in genere non si porta il telefonino". Così si è giustificato Costantin, il 30 enne romeno amico di famiglia della coppia che ieri, 19 agosto, aveva dato l'allarme a seguito della sparizione a Roma dei due figli gemelli di sei anni, rintracciati poi in serata assieme all'uomo. Si è poi scoperto che i due bambini erano stati portati sulla spiaggia di Ladispoli per una gita. Costantin stava prendendo parte ad una cerimonia in una Chiesa ortodossa alla periferia di Roma con la comunità religiosa di Ponte Mammolo. Per questo non aveva con sé il cellulare e, di conseguenza, non era rintracciabile. Il telefonino, infatti, era stato trovato dai carabinieri a casa dell'uomo durante le ricerche, aumentando peraltro l'apprensione per le sorti dei gemellini. I genitori non ha sporto alcuna denuncia nei confronti del 30 enne, chiarendo che c'era stata solo un'incomprensione. "Chiedo scusa ai genitori dei piccoli, non mi sono reso conto di aver fatto una stupidaggine. E' stato un errore che non mi perdonerò mai" ha ammesso, dispiaciuto, l'uomo.

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