Gelataia licenziata per i ritardi ma riassunta: per i giudici la colpa era dei treni non puntuali
Licenziata per i continue ritardi sul posto di lavoro, una giovane dipendente di una gelateria di Firenze è stata reintegrata grazie alla decisione dei giudici, che hanno attribuito la responsabilità della sua mancata puntualità non alla negligenza, ma ai problemi cronici delle linee ferroviarie italiane. La vicenda, riportata dal Corriere Fiorentino, ha avuto inizio nel novembre 2022. La donna, che ogni giorno si spostava da Pontassieve per un lavoro part-time, era stata licenziata a causa dei ritardi accumulati durante il tragitto. Tuttavia, dopo un lungo iter legale, il tribunale e successivamente la corte di appello hanno dato ragione alla lavoratrice.
Per i giudici, l'azienda aveva esposto la dipendente al rischio di ritardi frequenti, causati da disservizi sulle linee ferroviarie regionali. In particolare, è stato sottolineato che la ridotta frequenza dei treni nei giorni festivi aveva reso difficile per la donna arrivare puntuale al lavoro. "La società – hanno scritto i giudici nel loro verdetto – l’aveva esposta al rischio di ritardi nell'ingresso mattutino, dovuti ai continui disservizi delle ferrovie regionali".
Anche in appello, dove la gelateria aveva contestato la decisione, è emerso che il licenziamento aveva un "carattere ritorsivo". In precedenza, infatti, la lavoratrice aveva chiesto un congedo per motivi di studio, dopo il quale era stata trasferita dal negozio alla stazione ferroviaria di Firenze, dove il tempo di percorrenza e i ritardi sono aumentati. In quattro mesi, la dipendente ha accumulato otto ritardi significativi.
Il collegio civile della corte di appello ha chiarito che i ritardi non erano imputabili alla dipendente, ma ai problemi strutturali delle ferrovie. Inoltre, è stato ribadito che, per motivi economici, una commessa part-time con una retribuzione modesta non può permettersi di utilizzare un'auto, mezzo più costoso rispetto ai trasporti pubblici, per coprire il tragitto tra la provincia e il capoluogo.