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“Gay nei seminari? A Papa Francesco basta che vivano castamente”: l’intervista al prete pro Lgbt

Per padre James Martin il Papa non sarebbe contrario all’ordinazione di preti gay, se abbracciano il celibato. La posizione ufficiale del Vaticano, però, dice altro.
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Padre Martin con papa Francesco
Padre Martin con papa Francesco

Padre James Martin, sacerdote cattolico noto in tutto il mondo per le sue posizioni progressiste in materia di integrazione degli omosessuali nella Chiesa cattolica torna con Fanpage.it sul suo recente incontro con papa Francesco. Due giorni fa padre Martin aveva dichiarato che il Papa gli aveva dato il permesso di rendere pubblico di aver conosciuto, nella sua vita “molti sacerdoti e seminaristi buoni, santi e celibi” con tendenze omosessuali.

Le rivelazioni sono giunte a pochi giorni da grandi polemiche per l’utilizzo di termini volgari del pontefice riferite a persone LGBT e alla sua conferma della posizione della Chiesa, che non consente ai gay di entrare in seminario e farsi preti.

Padre Martin, in Italia ha fatto scalpore l’uso da parte del Papa, in due differenti occasioni, della parola “frociaggine” considerata dispregiativa dalla comunità LGBT e non solo. Lei pensa che il Papa parli con troppa leggerezza quando lo fa a porte chiuse?

Non posso parlare per il Papa ma credo che forse non avrà realizzato quanto fosse offensiva quella parola che, per quello che ho letto, ha pronunciato ripetendola da una domanda che gli era stata posta.

Esiste un pregiudizio nei confronti dei preti omosessuali, in quanto spesso si collegano le loro inclinazioni sessuali a casi di abuso. Cosa può fare la Chiesa per eliminare questo pregiudizio? Secondo lei limitare l’accesso degli omosessuali ai seminari, che è l’attuale posizione della Chiesa, è una valida soluzione?

Io la penso come il Papa: ci sono sempre stati sacerdoti gay santi, fedeli e celibi. Credo che la chiave della questione non sia se un uomo sia gay o no, ma se può vivere in castità e nel celibato.

Ci può dare qualche dettaglio in più sulla sua conversazione con il Papa sui sacerdoti omosessuali? Forse il Papa ritiene di essere stato male interpretato in precedenza?

Posso solo dire che si è trattato di una conversazione aperta, onesta ed amichevole ed io sono felice che mi abbia incontrato e che mi abbia permesso di ascoltare alcuni dei suoi pensieri sui sacerdoti omosessuali. Come il Santo Padre ha detto, lui stesso ha conosciuto preti e seminaristi gay che erano santi, fedeli e celibi. Per lui il punto non è la sessualità del singolo uomo, ma la sua capacità di vivere castamente e il celibato.

Le parole di Martin, tuttavia, sembrano andare contro quanto dichiarato dalla sala stampa vaticana in un comunicato di martedì scorso dopo un incontro tra il pontefice e un gruppo di sacerdoti romani: "Il Papa è tornato sul tema dell’ammissione nei seminari di persone con tendenze omosessuali, ribadendo la necessità di accoglierle e accompagnarle nella Chiesa e l’indicazione prudenziale del Dicastero per il clero circa il loro ingresso in seminario".

Ancora una volta, dunque, la posizione del Santo Padre non è chiara: i gay possono essere accolti oppure o no nei seminari? Le parole, sibilline, di padre Martin, che riporterebbe la posizione di Francesco, sembrano di apertura, quelle dell’ufficio stampa vaticana sono invece di prudente chiusura su un tema di attualità e di natura scottante.

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