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Garlasco, in cosa consiste l’incidente probatorio per Sempio: le analisi affidate al genetista del caso Yara

Il giudice per le indagini preliminari ha dato il via libera per procedere con l’incidente probatorio sul delitto di Garlasco. I nuovi accertamenti genetici rientrano nelle indagini su Andrea Sempio. Ma in cosa consistono queste nuove analisi?
A cura di Giorgia Venturini
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Chiara Poggi
Chiara Poggi

Ci sarà l'incidente probatorio che riapre ufficialmente il caso del delitto di Garlasco in cui morì il 13 agosto del 2007 Chiara Poggi. Se ne parla da giorni ormai, da quando la difesa di Alberto Stasi (unico condannato dell'omicidio) ha consegnato nuove valutazioni su vecchie analisi e da quando la Procura di Pavia ha iniziato a indagare (di nuovo) su Andrea Sempio e chiesto al gip di procedere con l'incidente probatorio.

Oggi lunedì 31 marzo di giudice per le indagini preliminari ha dato il via libera. L'incarico sarà affidato al genetista Emiliano Giardina, ovvero uno dei pochi che in questi 18 anni non si è mai occupato del caso mentre però è stato in prima linea con il delitto di Yara Gambirasio. Insieme a lui ci saranno tutti i consulenti di parte: ovvero la difesa di Sempio (una prima indagine su di lui venne archiviata nel 2017) ha scelto l'ex comandante del Ris Luciano Garofano, mentre le parti civili, ossia i genitori e il fratello di Chiara Poggi, con gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna, si affideranno sempre allo storico consulente Marzio Capra.

Tutto verrà ufficializzato nell'udienza fissata per il prossimo 9 aprile. In questo caso (finalmente) si svelerà nel dettaglio cosa si farà nell'incidente probatorio. Perché al momento i punti certi delle nuove analisi sono ancora pochi. Ora si chiede: cosa è rimasto dei reperti genetici (e non) dell'omicidio? Verranno dunque fatti nuovi accertamenti genetici su oggetti mai presi in considerazione? O si tornerà ancora a fare valutazioni solo sul materiale genetico trovato sulle unghie di Chiara Poggi e che parte del quale sarebbe associato ad Andrea Sempio?

A Fanpage.it il consulente della famiglia Poggi Marzio Capra ha spiegato che "gran parte dei reperti dovrebbero essere stati distrutti. Per certo molti oggetti di Stasi sono stati – dietro richiesta – riconsegnati a lui, e conseguentemente quelli di Chiara Poggi alla famiglia. Quindi i reperti oggi utilizzabili sono estremamente limitati. Per quanto riguarda la rivalutazione delle impronte evidenzio solo come le uniche particolarmente utili potrebbero essere quelle sul sangue, in quanto contestualizzabili con il crimine. Tutte le altre impronte potrebbero avere un'epoca di deposizione diversa. Di fatto non sono state trovate impronte digitali di sangue nitide e tutte le tracce ematiche sono risultate riconducibili esclusivamente alla vittima".

Capra sarebbe scettico su questo incidente probatorio, così come lo sarebbe anche il consulente di Sempio. A Fanpage.it l'ex generale Garofano su possibili nuovi accertamenti spiegava: "Penso che ci sia molto poco su cui indagare. Perché i miei collaboratori di allora hanno analizzato tutto. Quindi non so cosa possa essere residuato: gli adesivi delle impronte digitali? Il dispenser? Ma anche su questi abbiamo fatto tutti accertamenti completi e tutti quelli possibili". Per la difesa di Stasi invece c'è materiale per tornare a indagare. E in effetti ora si torna a indagare. Ma cosa sappiamo su questo incidente probatorio?

Stando a una prima generica spiegazione del gip, nell'incidente probatorio si procederà alla comparazione tra il dna di Andrea Sempio (prelevato questa volta ufficialmente con un test salivare nei giorni scorsi nella caserma dei carabinieri di Milano) e i risultati del materiale trovato su unghie e dita di Chiara Poggi. Ma ci sarebbe altro da analizzare: gli accertamenti genetici si faranno anche su una lunga lista di reperti e campioni ritrovati e di cui alcuni mai analizzati, come un frammento del tappetino del bagno, prelievi, tamponi ed oggetti, come confezioni di tè, yogurt, cereali, biscotti, sacchetti e pure i "para-adesivi" di tutte le impronte. La comparazione dei profili genetici non interesserà solo Sempio ma anche altre persone che frequentavano la villetta di Garlasco. Potranno essere chiesti nuovi prelievi a persone finora rimaste entrane al caso. Ma entriamo nel dettaglio: punto per punto cosa è stato chiamato a fare il perito Emiliano Giardina?

  • Tornerà a concentrarsi sui profili genetici (ci sarebbe anche un ignoto 2) estrapolati dai "margini ungueali" di Chiara Poggi, di cui ora ci sono solo risultati del genetista Francesco De Stefano, che firmò la perizia nel processo d'Appello bis, nel quale Stasi fu condannato a 16 anni.
  • Dovrà capire se c'è la "possibilità o meno" di ritenere "utilizzabile" per un confronto quegli stessi profili genetici ottenuti dalle unghie di Chiara e "allo stato attuale" dell'evoluzione tecnica e scientifica. Da questo passaggio si capirà se i profili genetici potranno essere comparati con il dna di Sempio.
  • Giardina procederà anche con l'estrazione del Dna dai "para-adesivi" delle impronte, da tutti quelli recuperati con le nuove indagini.
  • In questo ulteriore passaggio si provvederà all'estrazione del dna "dai campioni biologici e dai reperti" mai sottoposti ad analisi negli anni o che hanno dato "esito dubbio" o inconcludente. Da qui si potrebbero analizzare nuovi elementi mai presi in considerazione finora, come un frammento del tappetino del bagno.
  • Infine, ci si concentrerà sulla "comparazione" tra i dna estrapolati in tutte le varie analisi per verificare l'eventuale "corrispondenza" non solo con quello di Sempio, ma pure con quelli di Stasi e di tutte le persone di "sesso maschile" che hanno frequentato casa Poggi.
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