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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, i genitori di Andrea Sempio: “Se avessimo avuto sospetti lo avremmo portato dai carabinieri”

Andrea Sempio torna indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. I genitori, Giuseppe e Daniela, lo difendono a Quarto Grado: “È sempre stato un ragazzo maturo e onesto. Non abbiamo mai avuto dubbi sulla sua innocenza”. La madre: “Temo solo che gli rovinino la vita”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Nostro figlio non c'entra". Giuseppe Sempio, intervistato con la moglie a Quarto Grado in un’esclusiva, non ha alcun dubbio quando parla di suo figlio, Andrea Sempio, tornato improvvisamente al centro dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Le sue parole sono ferme, attraversate da un senso di orgoglio e incredulità: "Mio figlio è sempre stato una persona pacata, corretta. Un ragazzo buono, onesto, con una personalità definita, ma quella di una persona matura, responsabile. Non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere. Mai. È qualcosa di assurdo".

Per il delitto di Garlasco fu condannato in via definitiva Alberto Stasi, allora fidanzato della ragazza, da ieri in regime di semilibertà dopo una condanna a 16 anni. Ma a distanza di diciotto anni, il caso si riapre, e il nome di Andrea riappare nel registro degli indagati. Ha ricevuto un avviso di garanzia con l'accusa di omicidio.

Una notizia che ha colpito profondamente la sua famiglia, che però non ha mai vacillato nella fiducia nei suoi confronti. "Non ci crediamo nemmeno per un momento", dicono i genitori Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari, intervistati dalla trasmissione Mediaset.

Daniela, che parla per la prima volta pubblicamente, racconta un unico momento di dubbio, umano, che si è affacciato solo una volta nella sua mente:

Non è che me lo sono chiesta per anni, mi è successo una sola volta. Dopo l’omicidio di Chiara, mi sono domandata cosa avesse fatto Andrea quella mattina. Una madre se lo chiede, è inevitabile, soprattutto se tuo figlio ha 19 anni e viene uccisa la sorella di un suo amico. Ma mai, mai ho pensato che potesse essere coinvolto. Non ne ho avuto il minimo sospetto".

E aggiunge, con voce ferma e visibilmente scossa: "Io non gliel’ho mai chiesto, perché sapevo dentro di me che non c’entrava. È una convinzione profonda. Quello che provo è una rabbia enorme, perché secondo me tutta questa storia è stata costruita su nulla, su un castello senza fondamenta".

Giuseppe, da parte sua, ricorda con precisione quel giorno. Racconta che Andrea era in casa con lui e il loro cane. "Se avessi anche solo avuto un dubbio, forse avrei fatto qualcosa, forse l’avrei portato io dai Carabinieri. Ma sinceramente, non riesco nemmeno a immaginare una situazione del genere. A casa mia queste cose non succedono. Non esiste nemmeno pensarlo".

Daniela, più cauta, ammette che in una situazione del genere è difficile sapere davvero come si reagirebbe: "Non lo so. Avrei dovuto trovarmi lì dentro per dirlo. È facile parlare a posteriori". Ma su una cosa entrambi sono certi: Andrea è innocente.

Oggi il timore più grande di mamma Daniela è che la vita del figlio venga distrutta da un’accusa che considera priva di senso. Eppure, nonostante tutto, Andrea ogni mattina si alza, va al lavoro, affronta la quotidianità con forza e dignità. "Io se fossi al suo posto, non so se ce la farei", ammette. "Vederlo andare avanti, nonostante tutto, mi rende orgogliosa. È una forza che io non credo di avere".

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