Garlasco, cos’è successo nell’udienza su Sempio e perché la giudice si è riservata sulla nomina di Giardina

Oggi è stato il giorno dell'udienza dell'incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Dopo 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi avvocati e consulenti si sono ritrovati ancora in un'aula del Tribunale a Pavia. Questa volta si doveva discutere sui particolari dell'incidente probatorio, richiesto dalla Procura e su cui si era espresso già il giudice per le indagini preliminari dandone il via libera. Tutto rientra nelle nuove indagini su Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi (unico condannato). Nell'udienza di stamattina avrebbe dovuto giurare il perito super partes, il genetista Emiliano Giardina, ovvero chi si è già occupato del caso di Yara Gambirasio e che ora il gip aveva incaricato per eseguire l'incidente probatorio.

Oggi la sua nomina si è fermata dopo la richiesta della Procura di ‘ricusare' il genetista. Il motivo? Avrebbe rilasciato una vecchia intervista a Le Iene proprio su quelle tracce biologiche su cui è chiamato eventualmente a esprimersi in sede di incidente probatorio. Il professionista però ha smentito di aver lasciato alcuna intervista fornendo parere tecnico: era uno dei tanti genetisti intervistati. "Strida constatare che la Procura della Repubblica ha timore del processo mediatico quando poi fanno dei comunicati non corretti", tiene a precisare a fine udienza l'avvocato dei genitori di Chiara Poggi, Gian Luigi Tizzoni.

Bloccata anche la nomina di Luciano Garofano, il generale in congedo dei carabinieri per anni comandante dei Ris di Parma scelto come consulente dalla difesa di Andrea Sempio. Sulla sua nomina si è opposta la difesa di Alberto Stasi. Garofano precisa: "Sono stato accusato di incompatibilità dal momento che quando è accaduto l'omicidio ero a capo del Ris di Parma. I rilievi allora erano stati fatti dai miei collaboratori, non sono mai entrato nella casa di Garlasco".
E ancora: nell'udienza è stato escluso dall'incidente probatorio uno dei due legali di Alberto Stasi, l’avvocato Antonio De Rensis. Il 41enne sarà assistito da un solo difensore, ovvero l'avvocata Giada Bocellari, come prevede il codice di procedura penale. In conclusione: al termine dell'udienza è emerso che il giudice si è riservato sulla nomina dei consulenti e di conseguenza anche per la determinazione del quesito e i termini. Ora è fondamentale sciogliere la riserva sul perito o trovarne uno nuovo. Non è stato dato nessun termine.
L'avvocata di Andrea Sempio, Angela Taccia, ha fatto sapere che il suo assistito ha precisato di essere "sereno, non possono inventarsi cose che non esistono". L'avvocata si è opposta alla doppia richiesta della Procura di Pavia e degli avvocati di Alberto Stasi di ricusare, oltre il perito Giardina, anche il loro consulente, ovvero l'ex generale del Ris Luciano Garofano. "Non ci sono i requisiti per escludere entrambi, aspettiamo lo scioglimento della riserva da parte del gip", tiene a precisare l'avvocata Taccia.
Intanto gli avvocati anche prima di entrare in Tribunale hanno rilasciato qualche dichiarazione. L'avvocato Francesco Compagna, il legale del fratello di Chiara Poggi, ha confermato che secondo lui l'unico colpevole è Alberto Stasi: "Mi stupisco che dica il contrario chi non ha presente tutto l’iter fatto di prove schiaccianti a suo carico". Gli fa eco l'avvocato dei genitori della famiglia: il legale Gian Luigi Tizzoni ha ricordato le numerose prove e i tanti magistrati che negli anni hanno reputato Stasi colpevole. Poco dopo sono arrivati anche gli avvocati dell'unico condannato. Il legale Antonio De Rensis ha precisato: "Alberto Stasi attende con fiducia gli esiti dell'incidente probatorio". E ha aggiunto: "Questo incidente probatorio è un passaggio importante, sicuramente".
Tra i primi ad arrivare in aula sono stati gli avvocati di Andrea Sempio, Angela Taccia e Massimo Lovati: sostengono che il loro assistito ha fiducia nelle autorità e che è stato già tirato fuori due volte da situazioni simili riferendosi alle due archiviazioni del 2017 e del 2020. Inoltre precisano che la perizia affidata al consulente della Procura Carlo Previderé (quella fatta nei mesi scorsi dalla Procura sulla rivalutazione della analisi sulle unghie di Chiara Poggi e che poi ha aperto il nuovo filone di indagini) "è basata su elementi errati secondo noi".
Interviste di Chiara Daffini